(Adnkronos) – Silvio Berlusconi è a Villa Grande riunito con il suo staff e sta limando il suo intervento di domani al Senato per la fiducia al governo Meloni. Nel quartier generale azzurro sull’Appia Antica è passato il capogruppo alla Camera, Alessandro Cattaneo. C’è il coordinatore nazionale, nonché ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani. Non c’è la presidente dei senatori Licia Ronzulli, impegnata a ‘Porta a Porta’. Sul tavolo del Cav anche il nodo dei sottosegretari (numeri alla mano, dovrebbero spettarne 6 a Fi più due viceministri). Come capita di solito in questi casi, sono tanti, anzi troppi, i papabili per pochi posto e man mano che si avvicina la dead line per chiudere la lista dei desiderata da consegnare al premier Giorgia Meloni (si parla di un Cdm decisivo entro venerdì), le caselle si riducono sempre di più e si assottigliano le speranze degli ‘aspiranti’, specialmente di quelli della vecchia guardia rimasti esclusi dal Parlamento, che attendono un ‘risarcimento’.
Allo stato, per Berlusconi resterebbero inamovibili: Francesco Sisto e Paolo Barelli (dati favoriti, rispettivamente, come vice di Carlo Nordio alla Giustizia e di Matteo Piantedosi al Viminale), Valentino Valentini e l’ex presidente della Vigilanza Rai Alberto Barachini (entrambi nel ruolo di sottosegretario). L’ex premier, raccontano, punterebbe forte anche sul responsabile organizzativo di Fi, Gregorio Fontana e il coordinatore regionale della Calabria Giuseppe Mangiavalori. Tra i papabili pure l’ex vicepresidente della Camera, Andrea Mandelli, Sestino Giacomoni, Matteo Perego, Valentina Aprea, Deborah Bergamini e Francesco Battistoni. C’è chi scommette che della partita potrebbero essere Simone Baldelli e Andrea Ruggieri. In campo, raccontano, ci sarebbero anche ‘candidati in quota Gianni Letta.
Resta poi tutto aperto il problema del Sud, che si sente sotto rappresentato. I malumori in Sicilia, Calabria e Campania crescono di giorno in giorno. E, raccontano, Berlusconi non potrà far finta di niente, visto che il pacchetto di voti arrivato dalla regioni meridionali è stato consistente, contribuendo ad alzare la media percentuale del partito a livello nazionale alle ultime politiche. In rappresentanza dei sudisti resterebbero in corsa la siciliana Matilde Siracusano, il calabrese Francesco Cannizzaro. Per i campani circola il nome di Antonio Martusciello, anche se il fratello, Fulvio, coordinatore regionale di Fi in Campania ed europarlamentare, non si sbottona, preferendo mantenere la consegna del silenzio per non bruciare nessuno dei suoi in rosa. La griglia dovrà necessariamente sfoltirsi nelle prossime 48 ore: spetterà a Berlusconi sminare il nuovo braccio di ferro in corso tra ‘ronzulliani’ e ‘governisti’, sempre più ai ferri corti, al punto che i primi hanno messo in discussione il ruolo di coordinatore nazionale di Tajani, trovando al più presto una soluzione al sudoku dei sottosegretari. Meglio evitare una resa dei conti interni, che porterebbe a una scissione dell’atomo, che danneggerebbe tutti, proprio ora che Fi risulta determinante per la tenuta in Parlamento della coalizione, dice amaro un big azzurro.