Un’immagine soave e potente, una iconografia del sacro fortemente ancorata al territorio: è la tela che dal 22 ottobre è esposta nella chiesa di Santa Lucia alla Fontana, nel cuore della città di Matera.
Papa Giovanni Paolo II che in gesto di protezione e benedizione, sembra accarezzare i Sassi di Matera. Un dipinto a olio di un metro per ottanta fortemente voluto dall’avvocato Francesco Di Caro, che ha commissionato l’opera a due giovani artiste materane: Raffaella Albano, disegnatrice, e Manuela Patruno, pittrice. L’opera ha ricevuto la benedizione dell’arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo nel corso della messa di sabato sera, nella chiesa di Santa Lucia. «Questa immagine ci rende ancor più autentici discepoli e testimoni del Vangelo – ha dichiarato l’arcivescovo -. Con gratitudine ho accolto questo segno, da oggi ospitato in questa chiesa che, nonostante i problemi degli ultimi tempi, ha sempre visto e continua a vedere una presenza viva di fedeli». Una chiesa centrale e importante nella storia della città, che da oggi ospita un’opera inedita nel suo contenuto. A sottolinearlo è Raffaella Albano, che l’ha realizzata e ha diretto l’aspetto pratico dei lavori: «L’avvocato Di Caro ha voluto che raffigurassi Papa Wojtyla in quanto di lui esistono pochissime immagini affiancate a quella di Matera, nonostante il pontefice abbia visitato spesso la città. Il suo desiderio era la figura del papa che protegge e benedice i Sassi». I rioni antichi della città sono raffigurati in maniera fedelissima e insieme con un pizzico di licenza artistica, in quanto il committente desiderava la compresenza di elementi che uno sguardo “iperrealistico” non riesce ad abbracciare: «Il soggetto è stato costruito insieme con l’avvocato – continua Albano -, ho realizzato diversi sopralluoghi nei Sassi, molte fotografie e qualche bozza, finché è stato approvato il disegno giusto». Raffaella Albano è l’autrice del disegno, Manuela Patruno è la pittrice che ha completato l’opera: «Quando Raffaella mi ha proposto questa collaborazione, ho accettato con piacere. Da subito mi è sembrata una bellissima opportunità. Inoltre, facendo la madonnara da quasi dieci anni l’ho sentito subito mio». La benedizione di sabato sera e l’esposizione la pubblico dell’opera hanno creato grande emozione nelle due artiste, oltre che naturalmente nei committenti dell’opera presenti: l’avvocato Di Caro con la sua famiglia. Un’emozione «forte e travolgente», l’ha definita Patruno, accresciuta dalla prospettiva di vedere l’opera esposta perennemente in una delle chiese principali della città: «Quando l’avvocato Di Caro ci ha detto che il quadro sarebbe rimasto per sempre in questa chiesa centenaria, la mia emozione è stata grande. Ho pensato ai nostri nipoti che un giorno vi entreranno e potranno vederlo. Ho accettato immediatamente di aderire a questo progetto». Un’opera che impreziosisce ulteriormente la costellazione di opere d’arte sacra della città.
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Di Redazione15 Novembre 2024