Sarà decisiva l’autopsia sul corpo dell’infermiera tarantina di 50 anni, trovata l’altra sera senza vita nella sua abitazione di viale Virgilio mentre a qualche chilometro di distanza, in una villetta a Lama è stato trovato il corpo del marito, un sottufficiale di marina di 52 anni che si è impiccato con una corda.
Questa mattina il sostituto procuratore Mariano Buccoliero affiderà l’incarico al medico legale per capire come è morta la donna. L’esame autoptico è dirimente e servirà a delineare i contorni del giallo e capire cosa è successo a quella che tutti descrivono come una coppia serena e affiatata.
Il figlio della coppia, che vive all’estero, non riuscendo a contattare i genitori si è rivolto a uno zio. A quest’ultimo è toccata la macabra scoperta del cadavere del fratello nella villetta che il sottufficiale si stava personalmente ristrutturando. Solo dopo, con l’intervento della polizia, è stato scoperto il corpo della moglie. Era nel bagno di casa, col volto parzialmente coperto dalla maglietta. La porta di casa era stata chiusa a chiave. I poliziotti non hanno trovato alcun segno di violenza o di soffocamento. Alcuni vicini hanno riferito che ultimamente la donna dava segni di malessere e aveva affrontato alcuni problemi di salute.
Gli investigatori della mobile hanno ascoltato parenti e amici della coppia, cercato in casa e nella villa un biglietto o qualche altro indizio che spiegasse i fatti ma finora non sono emersi riscontri. Restano aperte tutte le ipotesi: omicidio-suicidio o duplice suicidio. Non è escluso infatti che dopo aver saputo degli intenti suicidi della moglie, o dopo averne scoperto il corpo, il marito abbia deciso di seguire la stessa sorte togliendosi la vita.