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Fitto giura al Quirinale: «Rispettiamo l’Europa ma vogliamo essere rispettati»

Ha optato per un abito scuro, una cravatta bluette con micro pois bianchi e la compagnia della moglie, Raffaele Fitto, l’ex eurodeputato pugliese che ieri nel salone delle Feste del Quirinale ha giurato in qualità di ministro degli Affari europei, Coesione e Pnrr del nuovo governo di centrodestra. Calorosa stretta di mano con il capo…
(foto Ansa)

Ha optato per un abito scuro, una cravatta bluette con micro pois bianchi e la compagnia della moglie, Raffaele Fitto, l’ex eurodeputato pugliese che ieri nel salone delle Feste del Quirinale ha giurato in qualità di ministro degli Affari europei, Coesione e Pnrr del nuovo governo di centrodestra.

Calorosa stretta di mano con il capo dello Stato Sergio Mattarella, doppia quella con la presidente di FdI, con cui ha condiviso un lungo percorso politico. A lei sono rivolte le prime parole pronunciate dopo la cerimonia. «Sono molto onorato di ricoprire questo ruolo e ringrazio Giorgia Meloni per la fiducia che mi ha accordato». E lascia subito spazio al senso di responsabilità: «Sono pienamente consapevole della difficoltà e della delicatezza della delega che mi è stata attribuita e mi metterò immediatamente al lavoro nell’esclusivo interesse del Paese».

Quanto al rapporto con Bruxelles e con le istituzioni dell’Unione europea «in Europa il nostro approccio è e sarà propositivo. Porteremo rispetto e vogliamo essere rispettati», assicura Fitto.

Gli auguri per la delega arrivano anche dal suo “predecessore” in uno scambio via social al sapore di fair play. «In bocca al lupo al ministro Raffaele Fitto. L’augurio è quello di rappresentare al meglio gli interessi del nostro Paese in Europa. Perché l’Europa é la nostra comunità di destino», ha scritto sulla sua pagina ufficiale il parlamentare del Pd Vincenzo Amendola, eletto deputato in Basilicata. «Apprezzo i tuoi auguri perché sono sinceri, siamo su due fronti coerentemente opposti, ma abbiamo a cuore l’interesse del nostro Paese saldamente nell’Unione Europa», ha risposto il neo ministro.

Se ieri gli occhi erano puntati su Fitto, oggi invece è il turno di Alfredo Mantovano, magistrato pugliese prestato alla politica da anni, ora chiamato a dare un contributo al governo da Giorgia Meloni come sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Per lui ieri una visita lampo, durata poco più di 10 minuti, a Palazzo Chigi. Nel Consiglio dei ministri di oggi, il primo del nuovo governo a guida centrodestra in programma alle 12, oltre alla formalizzazione delle nomine a vicepremier di Matteo Salvini e Antonio Tajani, arriverà il via libera anche alla nomina. Il cdm potrebbe inoltre dare il disco verde al decreto per il cambio nomi dei ministeri, con le diciture annunciate dalla stessa Meloni nei giorni scorsi. A 24 ore dal giuramento oggi la premier sarà la prima donna a suonare la “campanella”. Lei siederà al centro del tavolo rotondo che riunirà i suoi 24 ministri e il giudice pugliese. Molti di loro sono già stati al governo, come viceministri e sottosegretari dell’esecutivo Berlusconi in carica dal 2008 al 2011. La stessa Meloni era ministra della Gioventù, Fitto ministro per gli Affari regionali, Bernini ministra per gli Affari europei, Calderoli ministro per la Semplificazione normativa, Mantovano sottosegretario all’Interno, Casellati sottosegretaria alla Giustizia, Santanché sottosegretaria al Programma di Governo, Crosetto sottosegretario alla Difesa, Urso viceministro allo Sviluppo economico, Musumeci sottosegretario al Lavoro, Roccella sottosegretaria prima al Lavoro e poi alla Salute.

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