Sarà confermata quasi tutta la formazione che ha affrontato la Fiorentina. Marco Baroni lo ha annunciato ieri mattina durante la consueta conferenza stampa in vigilia di partita.
Scontro diretto per la permanenza in serie A fra il Lecce e un Bologna rinfrancato dal successo sul Cagliari, vittoria che è valsa il passaggio agli ottavi di finale di Coppa Italia. «È una partita – ha detto il tecnico giallorosso – che sicuramente andiamo a giocare contro una squadra che ha grande voglia di rivalsa e che sicuramente centrerà la prestazione: per questo noi dobbiamo essere all’altezza dal punto di vista prestativo. Ho molta fiducia nei miei giocatori: ci siamo allenati bene e sarà sicuramente una partita sia complicata per noi, che per loro».
Il blocco difensivo sarà retto ancora da Baschirotto, Pongracic, Umtiti, ma il ruolo di terzino sinistro sarà affidato a Pezzella, al posto di Gallo, che è squalificato. Baroni ha motivato le scelte: «La partita con la Fiorentina è stata fatta molto bene, ma non solo quella. Il dare continuità è molto importante».
Il mister però ha voluto precisare di non essersi dimenticato di Cetin, che sta guarendo la distorsione alla caviglia, né di Dermaku, né di Tuia. A centrocampo dunque si rivedranno Hjulmand, reduce da un turno di squalifica, Askildsen e l’emergente Gonzalez. E anche circa la mediana, l’allenatore giallorosso cita chi gioca meno: «Mi aspetto anche una crescita ulteriore di Bistrovic», quindi su Blin: «Quando è chiamato all’appello è sempre presente in qualsiasi ruolo, in qualsiasi posizione in campo, e per noi questo è un valore aggiunto».
In avanti saranno schierati il centrattacco Ceesay e le ali Strefezza e Banda. Quest’ultimo si è rivelato croce e delizia del tifo giallorossi: incursioni da ferrarista ed evanescenza sul più bello dell’azione. Lo zambiano spende molte energie, ma questo non preoccupa mister Baroni: «Lameck ha forza ed energie per giocare anche ogni giorno. È un ragazzo che ci sta già dando un contributo importante. Io pretendo di più, ma lo pretendo perché lui lo può dare. Ci stiamo lavorando insieme, sia con delle analisi video che sul campo. Lui, com’è devastante a portare la palla negli ultimi sedici-venti metri, deve diventare devastante poi anche nella finalizzazione, nella conclusione». Più concreto ed esperto di Banda, l’allenatore ha sottolineato, è Di Francesco, altra ala. Sull’ex empolese, Baroni ha osservato: «Deve star sereno, deve giocare con la gioia, a volte si sovraccarica di in un peso eccessivo. Il suo calcio dev’essere fatto d’istinto, di qualità, di scatti». E spiegato cosa il tecnico dei salentini intenda per gioia del calcio: «Il giocatore non deve mai dimenticarsi l’essenza del gioco, quindi divertirsi. Purtroppo ci sono alcuni ruoli che devono faticare, come ho fatto io sempre, con l’attenzione, la determinazione, sudare, “picchiare”, “menare”. E invece qualcuno deve sentire proprio questo divertimento, scaricarsi di tutte le responsabilità». Presto sarà pronta l’ala sinistra Oudin: «Remì è stato un po’ penalizzato perché il ragazzo non è arrivato nelle migliori condizioni, era un po’ sovrappeso, questo ve l’ho già detto; ma adesso il ragazzo sta bene».
Baroni ha citato, senza però soffermarvisi troppo, anche la punta Rodriguez. La sua filosofia nello spogliatoio è nota, l’ha ribadita: «Sto cercando di motivare tutti, di tenere tutti sotto la giusta pressione e con la giusta fiducia». Dunque, al “Dall’Ara” oggi pomeriggio il Lecce proverà a ottenere tre punti d’oro, la seconda vittoria in campionato. Il Bologna sarà affaticato a causa dell’impegno di giovedì sera? Il mister dei salentini non ci crede: «Questo è un retaggio mentale che ci portiamo noi dietro nel nostro campionato italiano. Basta guardare in altri campionati, dove giocatori arrivano, quelli che hanno le Coppe, a giocare settanta-settantacinque partite: è un fatto di adattamento, se giochi molto vuol dire che sei dentro a tante competizioni. Anzi, credo che la Coppa Italia abbia dato loro sicuramente un po’ di stimolo e di convinzione, perché è arrivato un passaggio del turno, e quindi può solo aver portato qualcosa di positivo, niente di negativo».