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Processo escort, dalle prime indagini emerse estorsioni a Berlusconi

È stata aggiornata al 24 novembre l'udienza del processo in corso a Bari in cui il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è imputato per induzione a mentire. Secondo l'accusa Berlusconi avrebbe pagato le bugie dette dall'imprenditore Gianpaolo Tarantini ai pm baresi che indagavano sulle escort che lo stesso Tarantini portava nelle residenze dell'allora premier,…
(foto Ansa)

È stata aggiornata al 24 novembre l’udienza del processo in corso a Bari in cui il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è imputato per induzione a mentire.

Secondo l’accusa Berlusconi avrebbe pagato le bugie dette dall’imprenditore Gianpaolo Tarantini ai pm baresi che indagavano sulle escort che lo stesso Tarantini portava nelle residenze dell’allora premier, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2009. Solo uno dei due agenti verbalizzanti della Digos di Napoli si è presentato oggi in Tribunale (il secondo era assente giustificato) e ha ribadito che dalle intercettazioni della Procura partenopea, dalle quali è partito il processo, era emerso che Tarantini estorceva denaro a Berlusconi.

Un’accusa, questa, che poi il Riesame di Napoli ha ribaltato sostenendo che fosse l’ex Cavaliere a pagare Tarantini tramite Valter Lavitola, ex direttore dell’Avanti. Proprio Lavitola (imputato in un procedimento connesso a Napoli), Giampaolo Tarantini e la sua ex moglie Angela Devenuto, potrebbero essere citati come testimoni dal pm Baldo Pisani il 16 dicembre prossimo.

Berlusconi è difeso dagli avvocati Roberto Eustachio Sisto e Federico Cecconi.

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