«La storia è chiarissima. Noi abbiamo fatto un accordo di ricerca scientifica con l’allora ministro dell’Economia della città di Mosca, dove avevamo immaginato una collaborazione in materia sanitaria che passava, tra le altre cose, anche dalla produzione di radiofarmaci, che servono per fare le Pet. Siccome il radiofarmaco ha delle difficoltà nel trasporto, avere qui in Puglia la fabbrica dei radiofarmaci era meglio che non averla. Nel momento in cui è scoppiata la crisi, nel momento in cui l’Unione europea ci ha detto “Interrompete i programmi di ricerca” noi abbiamo interrotto, senza avere dato esecuzione a nulla di quell’accordo, anche l’attività di ricerca scientifica». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, replicando in Consiglio regionale all’interrogazione urgente presentata dal gruppo di Fratelli d’Italia per sapere se fosse attivo il protocollo firmato nel 2019 con la società di Stato russa “Rosatom”.
«Voi – ha aggiunto Emiliano – avete tentato in maniera spregiudicata di alludere ad una relazione politica particolare con il Governo russo della Regione Puglia, che è una cosa che fa ridere. Fa ridere. Allora – ha proseguito – vi chiedo: vogliamo provare a fare politica in un modo intellettualmente onesto, ed evitare cose di questo tipo? Nel momento in cui il ministero della difesa italiana, che ha la competenza in materia, ci ha autorizzato alla sottoscrizione dell’accordo, vuol dire che non c’è nessuna connessione tra l’attività di ricerca e la produzione dei radiofarmaci e attività di tipo bellico in materia nucleare».