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L’esercito dei nuovi poveri: 440mila famiglie chiedono aiuto per il cibo

L’inflazione galoppa e la sua inarrestabile avanzata si ripercuote sulle aziende e sulle famiglie. Lo dimostrano i numeri contenuti in alcuni dossier diffusi dalla sezione regionale di Coldiretti. Da una parte, l’aumento delle tariffe di luce e gas, oltre che del prezzo delle materie prime, ha quintuplicato i costi a carico dei frantoi e delle…

L’inflazione galoppa e la sua inarrestabile avanzata si ripercuote sulle aziende e sulle famiglie. Lo dimostrano i numeri contenuti in alcuni dossier diffusi dalla sezione regionale di Coldiretti. Da una parte, l’aumento delle tariffe di luce e gas, oltre che del prezzo delle materie prime, ha quintuplicato i costi a carico dei frantoi e delle aziende olivicole. Dall’altra, sale a un miliardo il maggiore esborso che, di qui alla fine dell’anno, le famiglie dovranno sostenere per mettere il piatto a tavola, col risultato che sono addirittura 440mila i nuclei a rischio povertà alimentare.

Partiamo dalle aziende. I rincari diretti e indiretti determinati dall’energia vanno dal +170% dei concimi al +129 per il gasolio nelle campagne, mentre il vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno. Non vanno dimenticati, però, l’incremento del 35% per le etichette, del 45 per il cartone, del 60 per i barattoli di banda stagnata e del 70 per la plastica. E a pesare sulla produzione di olive è anche la straordinaria siccità della scorsa estate. Uno scenario che spinge i vertici di Coldiretti a ribadire la richiesta di un piano strategico che preveda, tra l’altro, lo stanziamento di risorse per compensare il vertiginoso aumento dei costi di gestione delle aziende agricole».

I rincari, ovviamente, penalizzano “a cascata” anche i consumatori. Per il cibo ogni famiglia pugliese è costretta a spendere mediamente 650 euro in più rispetto allo scorso anno. Fuori controllo i prezzi di olio di semi, burro e margarina che fanno registrare impennate rispettivamente del 60,5, del 38,1 e del 26,5%. Impennata senza precedenti anche per riso (+26,4%), latte a lunga conservazione (+24,5%), farina (+24,2%) e pasta (+21,6%). In questo contesto non meraviglia il fatto che siano addirittura 440mila le famiglie costrette a chiedere aiuto per mangiare. Si tratta, in altre parole, di un vero e proprio “esercito di nuovi poveri”: piccoli commercianti e artigiani costretti a chiudere le botteghe, lavoratori “in nero”, dipendenti a tempo determinato e titolari di attività colpite dai lockdown, oltre anziani, disabili e senza fissa dimora. «Bisogna contenere il caro energia e i costi di produzione – conclude Coldiretti – con misure immediate per salvare le aziende e le famiglie».

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