La destra insiste sull’autonomia differenziata che «rompe la solidarietà nel Paese e consente al Nord di correre da solo»? A questo «errore strategico» la risposta non può che essere quella di un coordinamento delle Regioni del Mezzogiorno che consenta a queste ultime di collaborare più strettamente «al di là delle differenze politiche». Michele Emiliano lancia la proposta da Capri, sede del convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria.
Al fianco del collega campano Vincenzo De Luca, il governatore pugliese critica duramente il progetto di autonomia differenziata richiamato da Lorenzo Fontana: «Ho sentito il nuovo presidente della Camera che accennava che in questo momento, in cui stiamo uscendo dalla pandemia, il gas costa cinque volte più di qualche anno fa, c’è una guerra in corso, la cosa più importante da fare è l’autonomia differenziata. Questa è un’impostazione sbagliata per il rilancio del Paese». Emiliano fa riferimento a una grande multinazionale pronta a realizzare un investimento che dovrebbe portare alla creazione di 11mila posti di lavoro in Veneto: «Ovviamente ogni azienda sceglie dove andare, ma che in Veneto si faccia un investimento del genere e poi si facciano trasferire i giovani dal Sud al Nord, perché dubito che al Nord abbiano manodopera per sostenere un investimento del genere, è un errore che fa male all’Italia».
Di qui l’idea di una “santa alleanza” tra le Regioni del Sud, e magari anche del Centro, per limitare gli effetti devastanti che l’autonomia differenziata rischia di scatenare sull’economia e sulla coesione del Paese. «Bisogna chiarire che qui le vere differenze politiche non sono tanto quelle di partito, ma quelle di interesse del territorio – aggiunge Emiliano – Bisogna che le Regioni del Mezzogiorno, grazie al principio dell’autonomia ordinaria, consolidino un coordinamento che ci consenta di diventare più collaborativi tra noi, al di là delle differenze politiche». Ovviamente, quello al quale fa riferimento Emiliano è un coordinamento a trazione pugliese e campana: «Già la Puglia e la Campania sono perfettamente coordinate in molte politiche, per esempio in sanità abbiamo posizioni quasi sempre identiche in Conferenza delle Regioni. Bisognerà che anche le altre Regioni del Mezzogiorno e, perché no, anche qualcuna del Centro possano partecipare di questa identità di vedute». Ciò non toglie, tuttavia, che il governatore pugliese sia pronto a collaborare col prossimo governo di centrodestra al quale detta persino l’agenda: sospendere i mutui alle aziende che hanno sovraccosti determinati dal gas, proprio come accaduto in Puglia pochi giorni fa, e poi fissare un tetto europeo al prezzo del gas.
Inevitabile un passaggio sul futuro del Partito democratico, reduce dalla sconfitta elettorale e ormai proiettato verso il congresso, e sulle prospettive di campo largo, da condividere con il Movimento Cinque Stelle. Emiliano spinge per le primarie, ritenendo il Pd realmente contendibile per qualsiasi politico o amministratore locale che aspiri a guidarlo, e ribadisce la necessità di un’alleanza col M5s con il quale vanta «un’atmosfera che vale la pena coltivare». Una prospettiva, quella tracciata dal governatore pugliese, diversa da quella del suo collega campano, che con i grillini ha sempre avuto rapporti molto tesi, al netto dell’inevitabile “appeasement” pre-elettorale. Infine un messaggio in riferimento ai nuovi presidenti delle Camere: «Hanno sistemato La Russa e Fontana in due posti in cui spero diano meno fastidio possibile, sono due ruoli di garanzia. Ma come si possa mandare in giro per il mondo persone così non riesco a capirlo».