Il consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha ricevuto dal Politecnico di Bari la laurea magistrale honoris causa in Ingegneria gestionale, nell’aula magna del dipartimento di Architettura.
«È un grande onore per me – ha detto Messina – ricevere questo riconoscimento in questo territorio che mi è vicino dal punto di vista personale».
Il ceo di Intesa Sanpaolo ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “Un nuovo Mezzogiorno per l’Italia di domani e il ruolo di Intesa Sanpaolo per la crescita e la coesione”. E ha evidenziato che i successi raggiunti «sono il risultato di un lavoro di squadra: in Intesa Sanpaolo abbiamo 100mila persone che lavorano tutte per lo stesso obiettivo e tutte meritano di avere lo stesso tipo di felicitazione per il modo in cui lavoriamo», ha evidenziato.
Messina ha dedicato la laurea a sua moglie e a sua madre. «In tutto quello che ho fatto in questi anni – ha aggiunto – ho avuto un supporto assoluto da parte di mia moglie. È stata una delle persone più importanti. E poi, mia madre è nata ad Andria (BAT), quindi la combinazione tra moglie e madre è un perfetto binomio».
Nel corso della sua lectio magistralis, Messina ha affermato che «abbiamo di fronte uno scenario complesso ma non catastrofico, in cui i più poveri e le aziende dovranno essere supportate», ma «ognuno deve fare la propria parte, soprattutto chi ha di più come Intesa Sanpaolo. Tutte le aziende che hanno posizione di strutturale forza acquisita devono usare il 2023 per contribuire alla crescita – ha aggiunto – non dobbiamo aspettare sia solo lo Stato ad aiutarci».
«Chi è povero diventerà più povero, i working poor dovranno essere supportati – ha aggiunto il ceo di Intesa Sanpaolo – le aziende dovranno essere supportate, ma parliamo di una fase transitoria. Non è la fine di un sistema industriale. Dobbiamo lavorare per sostenere chi ha più bisogno, avendo chiaro che nel corso del 2023 avremo un recupero che ci porterà alla crescita nel 2024. Dobbiamo quindi continuare a investire e a guardare alla crescita«».
Per il consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo occorre «creare un rafforzamento in filiera» per lo sviluppo del Mezzogiorno, «attraendo le aziende che operano nel nord Italia e nord Europa, affinché traggano benefici immediati. Dobbiamo fare in modo di creare una relazione Germania-Nord Italia e Nord Italia- Sud Italia».
«Le polemiche sulla Germania che investe 200 miliardi per rafforzare le imprese della Germania – ha concluso – devono portarci a guardare alla necessità di un maggiore coordinamento, ma se le aziende tedesche vengono stabilizzate ne traiamo un vantaggio anche noi, perché quello è da sempre uno dei motori della crescita delle nostre aziende».