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In Regione non ci sarà il “Gruppo Decaro”: naufraga il progetto dei ribelli di centrosinistra

Si sgonfia come un pallone aerostatico la creazione di un nuovo gruppo ispirato al sindaco Decaro nel Consiglio regionale pugliese. Un’iniziativa partita la scorsa settimana, all’indomani della seduta in cui fu rinviata la legge anti-Cassano, il direttore dell’agenzia Arpal, e la legge sul fine vita. Due schiaffi in faccia alla minoranza Pd guidata dai consiglieri…

Si sgonfia come un pallone aerostatico la creazione di un nuovo gruppo ispirato al sindaco Decaro nel Consiglio regionale pugliese.

Un’iniziativa partita la scorsa settimana, all’indomani della seduta in cui fu rinviata la legge anti-Cassano, il direttore dell’agenzia Arpal, e la legge sul fine vita. Due schiaffi in faccia alla minoranza Pd guidata dai consiglieri regionali Fabiano Amati e Ruggero Mennea che, per tutta risposta, cominciarono a sondare il campo per la nascita del “gruppo Decaro”. La formazione consiliare avrebbe abbracciato l’ala dei dissidenti Pd, fra cui Mazzarano e Campo, strizzando l’occhio ad altri pezzi di maggioranza alle prese con mal di pancia e malumori nei confronti del governatore Emiliano.

E invece l’operazione s’è sfilacciata dopo aver perso pezzi strada facendo anche a causa dell’intervento dello stesso sindaco di Bari, che non avrebbe avallato la nascita del nuovo gruppo definito destabilizzante per gli equilibri interni del centrosinistra.

E così, negli ultimi giorni, i promotori del “gruppo Decaro”, Amati e Menna, sono rimasti col cerino in mano. Di più: parte dei possibili aderenti hanno voltato le spalle all’operazione tornando sotto l’ala del presidente Emiliano. A partire dall’assessore all’agricoltura Donato Pentassuglia, grande estimatore del presidente Anci, che l’altro giorno, a margine della seduta di giunta regionale, ha avuto un lungo colloquio con Emiliano. Un faccia a faccia in cui i due si sono chiariti sgombrando il campo da voci ed equivoci, ma soprattutto dal silenzio calato negli ultimi tempi.

La conseguenza, forse, dell’ipotesi circolata anche sui giornali di sostituire Pentassuglia con un assessore dei Cinque Stelle (è circolato il nome del vice presidente del Consiglio Cristian Casili) per premiare il primo posto conquistato alle ultime politiche. Il governatore lo ha escluso categoricamente, ribadendo piena fiducia a Pentassuglia. Quest’ultimo, dal canto suo, ha garantito il massimo impegno nel settore agricolo con diversi obiettivi già raggiunti.

Ad Emiliano s’è riavvicinato anche il consigliere regionale tarantino Michele Mazzarano, fino a ieri inserito fra i dissidenti del gruppo Dem. Stesso discorso per il consigliere regionale del misto, Antonio Tutolo, anche lui inizialmente folgorato dall’ipotesi del partito di Decaro. Una svolta che potrebbe garantire una tregua nella maggioranza regionale.

A rafforzare lo stemperamento del clima potrebbe contribuire nei prossimi giorni il vertice del gruppo Pd con tutti e 15 i consiglieri convocati per chiarire i dissidi interni e le frizioni con il governo regionale e con Emiliano. All’esito dell’incontro è condizionato il piano di rilancio dell’amministrazione regionale, anche se prima è attesa un’ulteriore riunione di chiarimento che vedrà protagonisti lo stesso Pd e il governatore che, nel frattempo, sta meditando il da farsi sul rimpasto di giunta, che appariva scontato prima delle politiche e che oggi sembra allontanarsi sempre più.

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