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Ora tutti vogliono il rigassificatore. L’iniziativa del comitato Asap: «Brindisi si candidi ad ospitare la nave»

Dieci anni dopo, sembra davvero di vivere in un'altra città. Prima erano quasi tutti contrari al rigassificatore, c'era chi scendeva in piazza per bloccarlo e chi, pur essendo favorevole, si vergognava a dirlo. Oggi tutti sperano non solo che la città diventi "polo nazionale dell'eolico offshore", ma addirittura invocano l'arrivo del rigassificatore galleggiante. Una svolta…

Dieci anni dopo, sembra davvero di vivere in un’altra città. Prima erano quasi tutti contrari al rigassificatore, c’era chi scendeva in piazza per bloccarlo e chi, pur essendo favorevole, si vergognava a dirlo. Oggi tutti sperano non solo che la città diventi “polo nazionale dell’eolico offshore”, ma addirittura invocano l’arrivo del rigassificatore galleggiante. Una svolta a 360 gradi, giustificata in parte da una economia che crolla a picco e non si è saputa reinventare.

Sta di fatto che ieri gli aderenti al neonato comitato spontaneo Asap (acronimo che sta per “Azione per lo sviluppo e attività del porto”) hanno lanciato un appello affinché «Brindisi si candidi ad ospitare una nave Fsru per lo stoccaggio e la rigassificazione di gas naturale».
Le firme in calce raccolgono le adesioni più disparate: Confindustria, Cna, Confesercenti, Confcommercio, Confimprese, Raccomar (Associazione agenti marittimi), Ops (Operatori portuali salentini), Impresa Fratelli Barretta Domenico e Giovanni, Gruppo Ormeggiatori del Porto, Fedespedi (spedizionieri doganali), Propeller Club Port of Brindisi, Avvisatore Marittimo di Brindisi, Federalberghi, Ernesto Palma Slow Food, Cosimo Alfarano Sussumaniello, Dino Cavallo presidente categoria tassisti Brindisi.
Tutti sono favorevoli ad ospitare nel porto di Brindisi una nave adibita allo stoccaggio e rigassifcazione di gas naturale.
«Per la città sarebbe un’opportunità irrinunciabile, viste le evidenti ed immediate ricadute economiche per il territorio. Il posizionamento di una unità galleggiante non è un’opera impattante né definitiva, non creerebbe interferenze con le operatività portuali né sarebbe ostativa per gli altrettanto auspicati impianti eolici off-shore. Piuttosto la sola presenza della nave creerebbe un enorme traffico portuale grazie alle gasiere che continuamente la rifornirebbero, un indiscutibile ritorno economico diretto per il personale da impiegare per il funzionamento dell’impianto, per la manutenzione, per tutte le attività portuali in genere e un indotto indiretto per la comunità».
Il comitato chiede «alle istituzioni, alla politica e alla società civile di candidare Brindisi, senza ulteriori indugi, ad ospitare una delle navi che il governo ha deciso di posizionare in alcuni porti italiani. Decidere a priori di non candidare la città per mere prese di posizioni ideologiche e quindi rinunciare ad una opportunità di sviluppo economico senza avere neppure la possibilità di esaminare nel dettaglio un progetto, sarebbe una grave responsabilità nei confronti della comunità».
L’iniziativa è senza dubbio politica, anche perché secondo le nuove procedure previste dal governo le amministrazioni locali non avranno voce in capitolo: a decidere la localizzazione delle navi gasiere sarà il governo, d’intesa con i commissari straordinari (che potrebbero essere i governatori delle Regioni), che avranno solo il dovere di dichiarare ammissibile o meno le istanze che saranno avanzate dai privati (Snam). Ma c’è da scommettere che già da oggi l’appello lanciato da Asap sarà materia di scontro e polemiche.

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