Due giovani napoletani, di 30 e 35 anni, sono stati arrestati dai carabinieri perché, a febbraio scorso, avrebbero truffato due anziani, marito e moglie, a Manfredonia, derubando 4mila euro e diversi monili in oro, i risparmi di una vita.
La donna, ultra 70enne come il marito, rispose a una telefonata sull’apparecchio di casa, dall’altra parte una voce femminile qualificatasi come dipendente delle Poste.
Alla vittima disse che doveva consegnare urgentemente un pacco per il nipote, che di solito acquista merce su Internet, precisando che, sebbene il ragazzo avesse già corrisposto un acconto, doveva saldare subito il conto per una cifra residua di 4mila euro. A questo punto la signora, senza essere sfiorata da alcun dubbio e pronta a sostenere il nipote, inviò il marito all’ufficio postale e, prelevata la somma richiesta, la consegnò a due giovani sconosciuti. Questi ultimi, in cambio, lasciarono uno scatolone che, a giudicare dal prezzo, avrebbe dovuto contenere qualcosa di prezioso.
Una telefonata al nipote svelò la realtà e fece scattare nella donna la rabbia e la frustrazione per essere stata invece raggirata. Appena rientrato a casa, il figlio della vittima accompagnò i genitori ai carabinieri di Manfredonia dove l’anziana, ancora scossa e impaurita, fornì una descrizione dettagliata e puntuale del “corriere”: abbigliamento, inflessione dialettale, tatuaggio sul collo e tanto altro che ha certamente contribuito ad identificare i due presumibili autori della truffa. E proprio da qui che sono iniziate le indagini dei militari, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, condotte anche fuori regione.
Preziose, nel corso dell’indagine sviluppata dagli inquirenti, sono state le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nelle zone adiacenti all’abitazione delle vittime, tramite le quali è stato accertato che i presunti autori del reato, in alcuni casi ripresi perfettamente e coincidenti con la descrizione fornita dalla vittima, utilizzarono un’auto Fiat 500, poi accertato essere stata noleggiata nel napoletano. La svolta dell’indagine il giorno successivo quando gli investigatori dell’Arma sono riusciti accertare che i due erano stati proprio sotto casa della coppia anziana ed anche grazie all’arresto in flagranza per lo stesso reato perpetrato, in altra regione, potendo così accertare che indossavano gli stessi abiti utilizzati il giorno precedente, veri e propri “indumenti da lavoro”.