Non sembrano finire le brutte notizie per il governatore Vito Bardi. Dopo lo tsunami provocato dall’operazione della Dda di Potenza e la grande rivolta lucana in merito al “Contributo Mensile Gas”, ora ci sarebbe una mozione di sfiducia che incombe sull’attività del Governo. «Quello appena trascorso è stato uno dei fine settimana più caotici della vita politico-amministrativa della nostra regione. Il terremoto giudiziario ha mandato completamente fuori fase quel briciolo di attività amministrativa che la giunta Bardi stava tentando di portare avanti tra i capricci mai sopiti della sua maggioranza», ha esordito il MoVimento 5 Stelle di Basilicata.
I consiglieri Gianni Perrino, Gianni Leggieri e Carmela Colucci hanno le idee chiare sulle ultime ore politiche della coalizione di centrodestra: «Per tentare di distogliere l’attenzione dallo scandalo che interessa 2/3 della giunta regionale, Bardi ha deciso di lanciare la fase esecutiva del cosiddetto “bonus gas”, facendolo nel peggior dei modi possibili e senza coordinamento alcuno con le amministrazioni locali».
Per gli esponenti pentastellati una «fantomatica autocertificazione» ha messo a soqquadro mezza regione, visti i tempi strettissimi per la presentazione e per le modalità non proprio agevoli per una popolazione composta perlopiù da persone anziane. «Comprensibile la reazione dei sindaci che si sono visti spiazzati e impreparati ad affrontare un numero di istanze così grande in così poco tempo. Meno comprensibile il gioco a spaccare di certi consiglieri di maggioranza che hanno cominciato a seminare zizzania nei confronti di quegli amministratori locali che giustamente hanno sottolineato le forti criticità di questa sciagurata operazione», hanno specificato ancora.
Ma il caos non è di certo terminato presto: «Il delirio di Bardi e del suo improponibile carrozzone si è concluso nella serata di domenica quando un comunicato ufficiale della Regione ha annunciato il rinvio delle operazioni per l’ottenimento del bonus e maggiori chiarimenti in merito allo stesso».
A detta dei grillini siamo di fronte a un esecutivo in completo stato confusionale, dal momento che non è venuta solo meno l’agibilità politica, ma anche quella amministrativa. «Un’amministrazione allo sbaraglio che non è nemmeno capace di comunicare con il territorio e che non rispetta i canoni minimi della comunicazione istituzionale, invocando unilateralmente il principio di leale collaborazione, senza neppure avere il garbo di avvisare per tempo i primi cittadini dell’intera regione. Bardi, nel suo capolavoro di insipienza e superficialità ha demandato la pubblicazione delle faq del bonus gas a un canale telegram che, tra le tante, si occupa anche di sbeffeggiare gli amministratori locali che si permettono di muovere osservazioni», hanno evidenziato i consiglieri di opposizione.
Per Perrino, Leggieri e Carlucci non è semplice mandare in tilt una intera regione, ma allo stato attuale sostengono che la misura sia davvero colma e che i cittadini lucani meritino maggior rispetto da parte di questa classe politica. Da qui la scelta: «Il M5S è pronto a sfiduciare Bardi per mettere fine a questa disastrosa esperienza di governo. Per poter discutere la sfiducia in Consiglio, servono cinque firme; ci auguriamo che altri consiglieri si rendano conto che non è possibile andare avanti in questo modo. Il cambiamento tanto decantato dal centrodestra lucano si è, ahinoi, materializzato nel prolungamento dell’incubo partito con la “Sanitopoli” lucana del 2017», hanno poi concluso.