Era arrivata in ritardo e aveva avuto un comportamento sfrontato e poco rispettoso nei confronti del professor Vincenzo Amorese e, non contenta, nonostante i rimproveri del docente, aveva iniziato a incitare i suoi compagni di classe a non seguire la lezione pronunciando in dialetto barese la frase «Non lo sentite a quello, lasciatelo perdere». Il professor Amorese era stato quindi costretto a scrivere una nota disciplinare sul registro. È stato nell’ora successiva, mentre lui era in un’altra classe, che il padre della ragazzina ha aperto con irruenza la porta e gli ha detto di uscire nel corridoio: «Professore vieni qui che dobbiamo parlare». Per poi prenderlo ripetutamente a schiaffi al punto da farlo cadere e provocargli uno stordimento.
Dopo l’aggressione l’uomo, un 34enne con precedenti del quartiere San Paolo, che era accompagnato da un altro giovane, lo aveva minacciato dicendogli: «Professore non ti permettere mai più di fare ancora quello che hai fatto oggi».
A distanza di due settimane dal fatto, l’aggressore è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile della Questura di Bari con le accuse di lesioni personali aggravate, violazione di domicilio, violenza a pubblico ufficiale ed interruzione di pubblico servizio. Nelle scorse ore la gip Anna Perrelli ha convalidato l’arresto emettendo ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.
Dalla testimonianza di altri docenti è emerso anche che la ragazza, al termine della lezione, avrebbe aizzato le sue compagne dicendo che il professor Amorese era solito ammiccare e guardare il fondoschiena delle alunne, precisando che era successo proprio quella mattina. Circostanza smentita da entrambe le docenti che non avevano mai riscontrato nulla di tutto ciò.