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Governo, Bindi: “Bisogna federare le opposizioni, dialogo con i 5 Stelle”

(Adnkronos) - "Siamo di fronte ad una vittoria vera della destra, ad un Governo che credo durerà, se le opposizioni non si federano in qualche modo offrono un grande strumento alla maggioranza che gioca innanzi tutto a dividerle e magari con un tipo di opposizione di oggi potrebbe anche trovare qualche collaborazione". E' l'appello lanciato…

(Adnkronos) – “Siamo di fronte ad una vittoria vera della destra, ad un Governo che credo durerà, se le opposizioni non si federano in qualche modo offrono un grande strumento alla maggioranza che gioca innanzi tutto a dividerle e magari con un tipo di opposizione di oggi potrebbe anche trovare qualche collaborazione”. E’ l’appello lanciato da Rosy Bindi ospite di ‘Mezz’ora in più’ su Raitre.  

“Vorrei un dialogo tra il Partito democratico e i Cinquestelle non perché, come dice qualcuno, vorremmo l’annessione del Partito democratico ai Cinquestelle, semplicemente perché credo che il Partito democratico non possa farsi passare avanti sui temi della pace, del lavoro, della lotta alla precarietà, della lotta alla povertà, del superamento delle diseguaglianze, perché il perno della sinistra in Italia deve farlo intorno a questi contenuti e deve avere l’ambizione di unire gli operai e gli imprenditori”.  

Quanto alla manifestazione per la pace “senza bandiere e aperta a tutti” lanciata dal leader 5 Stelle Giuseppe Conte, Bindi non ci sta. “Ieri ero ad Assisi al tavolo della pace a commentare il documento che dice ‘no bombe ma cure’. Quello che ci siamo detti con molta chiarezza è che questa manifestazione” per la pace “non può essere convocata da chi rivendica primati di prima classe che non ha, deve essere convocata dai tanti movimenti per la pace, che finalmente si stanno svegliando, per chiedere alla politica di percorrere la via della diplomazia, di smettere di costruire armi di guerra continuando a dire che si vuole la pace”. 

“Avrei voluto che dal Partito democratico e da tutta la sinistra italiana – aggiunge – fosse venuta una parola chiara su questo punto: non ho mai avuto dei dubbi con chi stare, ma come starci. Se non incomincia a venirci qualche dubbio stiamo precipitando verso il rischio di un conflitto nucleare e con una situazione non più sostenibile. Da chi deve venire l’impulso a incominciare le trattative? Purtroppo bisogna trattare anche con i cattivi se hanno incominciato la guerra. Se anche sostieni la parte aggredita la devi accompagnare al tavolo della trattativa. Non credo che il messaggio del Papa sia irrealistico, è un messaggio razionale”. 

 

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