Quale futuro per la politica regionale lucana? A detta del presidente Vito Bardi non esistono le condizioni tali da non consentire alla Giunta di poter proseguire con il suo operato. Il governatore ha espresso massima fiducia nella magistratura e ha voluto subito togliere dubbi o speranze: «La mia volontà di andare avanti nel governo della Regione Basilicata non è nemmeno in discussione. Sono sereno, ho un lavoro da portare a termine, nell’esclusivo interesse dei lucani, soprattutto in un momento di crisi senza precedenti come quello che stiamo vivendo». Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo… il numero. Dunque sorge spontanea la domanda: c’è la maggioranza?
Le indagini delle ultime ore non sono certamente delle condanne, ma è innegabile che gli scenari sono ovviamente cambiati: Vito Bardi ha affermato di voler andare avanti come se nulla mai fosse accaduto. Attualmente, però, sono da considerare dei limiti oggettivi. Allo stato attuale tre assessori, ovvero Francesco Fanelli, Francesco Cupparo e Donatella Merra risultano indagati e, tra questi, l’assessore all’Agricoltura è stato colpito da misura cautelare e non potrà quindi recarsi in Consiglio Regionale. I tre esponenti della Giunta saranno confermati oppure Bardi ne chiederà le dimissioni? La seconda ipotesi pare difficile, dal momento che lo stesso governatore è tra gli indagati. Ma sarà davvero possibile proseguire la legislatura con il presidente e due assessori indagati, oltre che un quarto esponente su cui grava una misura cautelare?
Intanto c’è da “rimpiazzare” il posto di Francesco Piro, il quale ha protocollato le dimissioni da consigliere mediante l’azione del suo avvocato. Analizzando la lista dei non eletti di Forza Italia in occasione delle elezioni regionali del 2019, la prima posizione è occupata da Gabriella Megale, la quale non rinuncerà al suo incarico da amministratrice di Sviluppo Basilicata. Potrebbe quindi rientrare Antonio Capuano, attuale presidente di Farbas Basilicata, oppure Rosanna Gruosso, presidente Ardsu Basilicata. Chiaramente la sostituzione non risolverebbe l’equilibrio precario della coalizione di maggioranza di centro destra. Qualora la misura cautelare venisse confermata, sarebbero d’obbligo le dimissioni da assessore dell’esponente forzista, Francesco Cupparo, che farebbe ritorno in Consiglio Regionale. La sua assenza nel palazzo del governo nel capoluogo, non permetterebbe di raggiungere la maggioranza in virtù delle forti prese di posizione dei due consiglieri Gianmichele Vizziello e Massimo Zullino, auto sospesi dalla Lega e sempre più in conflitto con le scelte della coalizione. A questo punto, Cupparo potrebbe optare per lasciare anche il Consiglio, ma cambiando gli ordini degli addendi, questa volta il risultato non cambia. Ore di riflessioni per Bardi su cui pesano tanti pensieri difficili: forse “staccare la spina” è uno di questi?