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Un “gruppo Decaro” in Regione Puglia? Lui si defila. Appello a “cautela e responsabilità”

Il sindaco Decaro non ha ispirato, ma soprattutto non è interessato a incoraggiare il gruppo a lui dedicato che starebbe per nascere alla Regione Puglia. È quanto filtra dall’entourage del presidente Anci all’indomani dei rumors circolati attorno alle grandi manovre cominciate nei corridoi del palazzo di vetro del Consiglio regionale. L’iniziativa, spiegano le stesse fonti,…

Il sindaco Decaro non ha ispirato, ma soprattutto non è interessato a incoraggiare il gruppo a lui dedicato che starebbe per nascere alla Regione Puglia. È quanto filtra dall’entourage del presidente Anci all’indomani dei rumors circolati attorno alle grandi manovre cominciate nei corridoi del palazzo di vetro del Consiglio regionale. L’iniziativa, spiegano le stesse fonti, fa parte della normale dialettica interna ai partiti, ma non viene valutata positivamente dal sindaco Decaro, convinto che sia troppo prematuro costruire oggi alternative quando mancano tre anni alla chiusura della legislatura.

Di qui la raccomandazione a tutti: “cautela e responsabilità” per scongiurare conflitti o equivoci in una fase politica a dir poco incerta che ha visto il centrodestra trionfare in Puglia insieme ai Cinque Stelle. Emiliano, aggiungono sempre dal comune di Bari, può stare tranquillo, non ci saranno colpi bassi o tradimenti. Ma l’ipotesi del gruppo Decaro nella maggioranza regionale è tutt’altro che una buona notizia per il governatore da mesi ai ferri corti con la minoranza Pd.

Rapporti tesissimi scivolati al punto più basso nell’ultima seduta in cui il direttore di Arpal Cassano è rimasto al suo posto, contro la volontà della maggioranza ed è stata affossata la legge sul fine vita sponsorizzata dal consigliere regionale Pd Fabiano Amati, il capo dei dissidenti interni considerato il vero regista del nuovo gruppo decariano. Di qui la contraddizione lampante dell’ultima fase. Da un lato Emiliano ha lanciato ufficialmente Decaro a suo successore alla presidenza regionale, dall’altro il nome del sindaco viene invocato dai suoi nemici interni per contrastare lo stesso governatore.

E se è vero che il sindaco non ha effettivamente fatto nulla per far nascere il gruppo Decaro vero è anche che d’ora in poi, laddove l’operazione andasse in porto, avrà la possibilità di incidere maggiormente sulle decisioni regionali che contano. Ma da chi è formata la squadra dei decariani? L’avvio dell’iniziativa porta la firma del presidente della commissione bilancio Amati all’indomani dell’ultima seduta di consiglio. Fu lui ad annunciare per primo l’esigenza di costruire subito un’alternativa seria e credibile. Il gruppo Decaro, appunto, che potrebbe restare in maggioranza staccandosi dal Pd o, nel caso, assumere un ruolo più significativo decidendo per l’appoggio esterno al centrosinistra regionale.

Al fianco di Amati sono pronti a sottoscrivere l’adesione il consigliere regionale Pd Ruggero Mennea, i colleghi Michele Mazzarano e Paolo Campo, ma anche figure meno appariscenti come Maurizio Bruno ed Enzo Di Gregorio o lo stesso Donato Metallo che nell’ultimo consiglio ha votato contro la volontà di Emiliano per l’esame della legge anti Cassano anziché rinviarla. Nei prossimi giorni continueranno le trattative per la formazione del partito di Decaro che, ovviamente, non faranno piacere al presidente Emiliano. Ma sul punto non è da escludere una controffensiva da parte dello stesso governatore che, c’è da giurarci, proverà a disinnescare la miccia rimettendo in riga la fronda di dissidenti.

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