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Lecce, cena negata e studenti in rivolta: Link protesta – VIDEO

Oltre 400 firme in appena due giorni. Link Lecce, l’associazione degli studenti universitari, è sul piede di guerra e minaccia proteste più clamorose se l’assessorato per il Diritto allo studio non darà risposte certe sul problema del secondo pasto che al momento non viene erogato dalla mensa universitaria. «È un danno anche per l’azienda che…

Oltre 400 firme in appena due giorni. Link Lecce, l’associazione degli studenti universitari, è sul piede di guerra e minaccia proteste più clamorose se l’assessorato per il Diritto allo studio non darà risposte certe sul problema del secondo pasto che al momento non viene erogato dalla mensa universitaria. «È un danno anche per l’azienda che ha in appalto il servizio. La sera sicuramente la mensa chiuderà – dice Gabriele Grasso, componente del CdA di Adisu Puglia – perché non eroga più di quattordici pasti. Ci potrebbero essere anche tagli del personale. Questa situazione è critica per tutti, in primo luogo per gli studenti. L’anno scorso avevamo due pasti con 750 euro, quest’anno la decurtazione è di 1.500 con la possibilità di consumare un solo pasto al giorno».

Intanto Ladisa ristorazione ha chiesto ad Adisu Puglia di rinegoziare i termini dell’accordo essendo venute meno le condizioni contrattuali (decremento del numero dei pasti), mentre i costi lievitano causa bolletta energetica.

E Link si sta portando avanti, si fa per dire, con la raccolta firme che mira a rendere concreto il disagio degli studenti e delle studentesse pendolari. Nel volantino che è in distribuzione in questi giorni Link lamenta che: « Da mesi ormai Regione Puglia e Adisu ignorano le nostre richieste. Non ci hanno ascoltato nel Consiglio di Amministrazione, dove a gran voce abbiamo sottolineato come la nuova disposizione fosse deleteria per gli studenti. Hanno promesso, nei vari tavoli di interlocuzione, una celere soluzione al problema, ma dopo un mese e mezzo non è stato risolto ancora nulla. Ci hanno negato la possibilità di discutere all’interno dell’organo la mozione presentata, come previsto da regolamento, per la modifica del bando benefici e servizio. È il momento di passare all’azione: da giorni siamo fuori dalle mense per parlare della problematica e per raccogliere le firme degli studenti e delle studentesse a supporto delle richieste portate da noi negli organi per modificare il servizio ristorazione. Pretendiamo pubblicamente una risposta ai nostri appelli, una legittimazione della volontà degli studenti che non sfoci in inutili promesse, che fino ad oggi non hanno portato ad una soluzione, mentre agli studenti è negata la possibilità di accedere al servizio ristorazione in maniera gratuita. È il momento di agire, e continueremo a batterci fino a che tutti gli studenti non potranno accedere liberamente al servizio senza ulteriori costi».

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