«Si va avanti in un momento di crisi senza precedenti», così il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità che questa mattina ha portato all’arresto del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Francesco Piro, e a due misure cautelari di obbligo di dimora nei confronti dell’assessore all’Agricoltura Francesco Cupparo e dell’ex assessore Leone. Ai domiciliari è finita la sindaca di Lagonegro, nel Potentino, Maria Di Lascio.
I reati ipotizzati, a vario titolo, sono quelli di induzione indebita, corruzione, tentata concussione e altri reati contro la pubblica amministrazione.
Bardi ha parlato con l’agenzia di stampa Ansa: «Sono come sempre disponibile a collaborare con gli inquirenti per chiarire ogni aspetto», ha affermato.
Fonti vicine al governatore lucano hanno inoltre sottolineato che le delibere oggetto dell’inchiesta «sono atti pubblici, approvate senza secondi fini». Per quanto riguarda i tamponi, Bardi ha sottolineato di «non aver ricevuto alcun favore».
Questa mattina l’ufficio del presidente della Regione è stato perquisito e i militari hanno acquisito i device in uso a Bardi che, secondo quanto si è appreso a Potenza, sarebbe estraneo alla parte dell’inchiesta che riguarda la costruzione del nuovo ospedale di Lagonegro, mentre sarebbe coinvolto in una «segnalazione» per un militare della Guardia di Finanza (Bardi è stato in passato vicecomandante generale delle fiamme gialle).
Altri aspetti che riguarderebbero Bardi nell’inchiesta si riferiscono al cambio alla guida dell’Azienda ospedaliera “San Carlo” di Potenza: in questo ambito, l’inchiesta riguarda anche i componenti della giunta regionale in carica all’epoca dei fatti. Le delibere all’attenzione degli investigatori sarebbero quelle relative al fondo di riparto.