Una scena da film d’azione a cui fortunatamente non capita di assistere tutti i giorni: è quello che si sono trovati davanti agli occhi i testimoni dell’assalto all’ufficio postale in via Lucarelli a Poggiofranco ieri mattina. Come Chiara Ciaula che era in zona dopo aver lasciato i figli a scuola alle 8.30 e per caso ha seguito tutta la dinamica degli eventi.
Che cosa è successo?
«Ero con altri genitori in un bar delle vicinanze della posta, dove era parcheggiato un portavalori nel momento della consegna del contenuto. A un certo punto è arrivato un furgone bianco da cui sono scesi quattro uomini incappucciati e armati di pistole simili a mitragliette e manganelli. Hanno dato un colpo in testa a uno dei due addetti del portavalori, che evidentemente stavano già seguendo, e che ha lasciato andare la borsa con il contenuto. I ladri l’hanno raccolta e sono scappati risalendo a bordo del furgone. L’autista del porta valori ha inserito la retromarcia e ha sfondato il furgoncino per cercare di bloccarlo staccandogli una portiera. I ladri hanno continuato la loro fuga immettendosi in strada».
Qual è stata la tua prima reazione?
«In preda alla concitazione del momento mi sono messa a correre in direzione della scuola che si trova nelle vicinanze, stessa direzione presa però anche del furgoncino con a bordo i rapinatori che hanno cominciato, sempre mentre erano armati a bordo del mezzo, a lanciare per strada dei chiodi in modo da forare le ruote del portavalori che li stava inseguendo. La polizia non era ancora arrivata in quel momento. Le macchine che si sono trovate a passare hanno forato e il portavalori ha sbagliato strada salendo sul ponte di via Lucarelli mentre il furgoncino è riuscito a scappare imboccando la via verso la scuola Montello. Dopo venti minuti sul posto è arrivata la polizia, io ero tornata indietro per pagare la colazione interrotta e per fornire una parte della targa alle forze dell’ordine che però ci hanno detto che il mezzo usato per il colpo lo avevano già trovato poco più avanti e gli avevano dato fuoco».
E le altre persone che si trovavano lì?
«C’erano tantissime persone anziane all’esterno della posta a ritirare la pensione nel momento in cui è successo tutto. E anche gente che stava passeggiando tranquillamente con i propri cani e genitori che avevano lasciato i figli a scuola. Ovviamente, soprattutto i più anziani, erano sconvolti e molti tremavano sotto choc. C’è stato panico generale e molta confusione. Io sono scappata anche perché, quando vedi queste persone armate arrivare all’improvviso, pensi solo ad allontanarti il prima possibile ed evitare di rimanere coinvolto».
Il bottino dell’assalto è stato di circa 70mila euro. Il commando, fuggito a bordo di un furgone, ha abbandonato il mezzo a Fesca dopo avergli dato fuoco e si è allontanato con un’auto.