(Adnkronos) – Il monastero di Marango, una piccola comunità religiosa composta da monache e monaci, posta nel bel mezzo dell’area di bonifica a nord di Venezia. Un territorio che da secoli ha dovuto fare i conti con i capricci della natura, lembi di terra strappati alle acque salmastre delle paludi e che proprio per il suo passato e presente si candida ad essere una Comunità in linea con Agenda 2030 ed i 17 Goals dell’agenda Onu.
Ora anche qui, la nuova sfida riguarda i cambiamenti dovuti al climate change, per questo la comunità monastica, si sta rendendo completamente ecosostenibile, anche per corrispondere ai dettami di Papa Francesco, da sempre molto attento alle tematiche ambientali. Il monastero si è affidato per attuare questa riconversione a Imq eambiente.
“Il Monastero di Marango può essere considerato già una piccola comunità energetica, è fornito di un impianto fotovoltaico da circa 9 kW, che amplieremo, aggiungendo un sistema di accumulo, per consentire una produzione di energia a impatto zero utilizzabile in autoconsumo a tutte le ore del giorno – spiega Gabriella Chiellino, ad di Imq eambiente Group – L’impianto che installeremo consentirà la condivisione dell’energia anche con gli edifici e i terreni nelle vicinanze che saranno disponibili ad aderire a tale forma di società condivisa. Noi di Imq eambiente siamo tecnici a servizio della transizione ecologica ed energetica. Creeremo proprio qui a Marango una Cer – Comunità Energetica, pensiamo di riuscire a realizzarla nel 2023. Le comunità energetiche rappresentano un modo di condividere nel rispetto dell’ambiente, alimentando quella coesione sociale e solidarietà universale che sono alcuni dei tratti identitari dell’enciclica Laudato si'”.