Un algoritmo che permette di valutare i risultati raggiunti dai paesi membri nella classifica Egdi, che misura la capacità di applicare un governo digitale ed elettronico del territorio. A svilupparlo sono stati dei ricercatori dell’Università degli Studi di Bari e, il loro lavoro, è stato inserito dalle Nazioni unite nel rapporto biennale “E-Government Survey 2022 – The Future of Digital Government”. Attraverso il loro lavoro sarà possibile realizzare una ridefinizione più equa dei ranking. Nel rapporto 2022, infatti, le Nazioni Unite hanno scelto di integrare la consueta classifica dell’indice Egdi con l’algoritmo sviluppato a Bari. Attraverso esso il risultato raggiunto da ciascuna nazione viene riletto in relazione alle sue condizioni generali di sviluppo, determinate da molteplici fattori sociali, economici, culturali, ambientali e geopolitici.
Il team UniBa, il Direttore del Dipartimento di Fisica Roberto Bellotti e i ricercatori Nicola Amoroso e Loredana Bellantuono, ha sviluppato infatti una nuova metodologia di valutazione dei risultati raggiunti dai Paesi Membri nella classifica Egdi, utilizzando strumenti della scienza dei sistemi complessi, il campo di ricerca che è valso al professor Giorgio Parisi il Premio Nobel per la Fisica.
«I ricercatori – spiegano dall’Università di Bari – hanno proposto una nuova prospettiva, che consente di superare un problema storico dei ranking internazionali, che forniscono informazioni sintetiche, al prezzo di una eccessiva semplificazione della realtà e, spesso, di confronti non equi. La metodologia proposta permette una analisi in cui le nazioni sono valutate in riferimento ad altre nazioni con condizioni di sviluppo socio-economico simile, evitando quindi di comparare, ad esempio, un Paese in via di sviluppo con uno fortemente all’avanguardia nell’ambito dell’innovazione».