(Adnkronos) – “Non ho una opinione sulla possibile scelta amministrativa di istituire un Ministero del Mare, ma posso dire che sicuramente è necessaria una rinnovata e più intensa attenzione a questo tema, perché l’Italia con oltre 8mila km di coste, per un diritto e rovescio fra mare territoriale, zona economica esclusiva Frontex, search and rescue e altre amenità è un paese marittimo per eccellenza con doveri, oneri e anche qualche diritto su un quinto del Mediterraneo, su cui si affacciano 22 stati sovrani (circa 500mila km quadrati di spazio marittimo)”. Così all’Adnkronos Massimo Deiana, ordinario di Diritto della navigazione all’Università di Cagliari e presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, si esprime sull’ipotesi di istituzione di un Ministero del Mare al momento al vaglio del centrodestra ed aggiunge: “Noi siamo un gigantesco molo protratto per quasi mille chilometri fra Europa continentale e Africa. In tutto questo è evidente che la nostra politica del mare, chiamata blue economy, ha bisogno di una più intensa, attenta e concentrata attenzione”.
“I nostri studi – prosegue Deiana – hanno evidenziato che un euro investito nella blu economy ha un ritorno superiore rispetto ad altri in tanti settori produttivi. Si parla del 3,5 qualcuno dice anche 4, ma se anche fosse la parte bassa della forbice, stiamo parlando di un moltiplicatore importante. Di questo dobbiamo renderci conto, non solo a parole ma dando risposte dato che si parla di un mondo che va a una velocità più che doppia rispetto a quella che è in grado di seguire al momento il nostro paese”. “I nostri competitors – spiega – hanno una capacità di risposta e previsione dei trend che noi non abbiamo”.
“Se questo dato di fatto sarà affrontato da un Ministero del mare, o da procedure dedicate o da una maggiore attenzione non è una querelle che mi appassiona. Sul mare ci sono tante competenze che riguardano l’ambiente, l’energia, l’economia, le strategie geopolitiche mondiali, quindi parlare di un ministero forse può essere velleitario. L’importante – conclude il presidente dell’Autorità – è comunque e però che il settore riceva una attenzione che al momento ha”. (di Roberta Lanzara)