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Basilicata, consigliere Vizziello: «Garantire l’effettività di un servizio di psico-oncologia riservato ai pazienti e ai loro familiari»

«Ogni giorno in Italia più di 1000 persone ricevono una nuova diagnosi di tumore maligno. Se vogliamo raggiungere l’obiettivo di una sopravvivenza media, a 5 anni dalla diagnosi, pari al 75%, dobbiamo investire senza indugi in quell’approccio multidisciplinare alle patologie oncologiche, di cui la psico-oncologia è un aspetto rilevante e che, secondo le evidenze scientifiche, aumenta…

«Ogni giorno in Italia più di 1000 persone ricevono una nuova diagnosi di tumore maligno. Se vogliamo raggiungere l’obiettivo di una sopravvivenza media, a 5 anni dalla diagnosi, pari al 75%, dobbiamo investire senza indugi in quell’approccio multidisciplinare alle patologie oncologiche, di cui la psico-oncologia è un aspetto rilevante e che, secondo le evidenze scientifiche, aumenta le probabilità di guarigione e migliora la qualità di vita delle persone malate di tumore». È questa la posizione del consigliere regionale Giovanni Vizziello che ha presentato, nella seduta del Consiglio, una mozione diretta a garantire l’effettività di un servizio di psico-oncologia riservato ai pazienti oncologici e ai loro familiari, in ogni unità complessa di oncologia della regione.

A detta dell’esponente politico lucano il cancro non si cura solo con i farmaci, ma anche con il sostegno psicologico che aiuta a superare lo shock iniziale che la diagnosi di tumore produce tanto sul paziente quanto sui suoi familiari. «Per questo è fondamentale garantire l’effettività del servizio di psicologia oncologica in tutte le strutture sanitarie della nostra regione deputate alla cura dei malati di cancro», ha aggiunto.

Per Vizziello sono numerosi gli effetti e i cambiamenti verso i pazienti, come il rapporto con il proprio corpo, la sessualità, le relazioni familiari, i rapporti sociali, determinando dunque «una sofferenza multidimensionale, definita distress, che necessita dell’assistenza psicologica durante tutte le fasi della malattia (dalla diagnosi alla fase terapeutica, dalla fase di follow up a quella avanzata della malattia) e che deve essere rivolta non solo al paziente, ma anche ai familiari dello stesso».

Il materano ha concluso che la presenza dello psicologo in ambito oncologico, oltre ad essere di grande supporto per il paziente in cura perché favorisce l’adattamento alla malattia, va a sostegno della stessa equipe curante che risulta agevolata nel percorso relazionale con il paziente.

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