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Il dottor Michele Simone nuovo direttore della Chirurgia del Di Venere

Il dottor Michele Simone è il nuovo direttore della Chirurgia generale dell’ospedale Di Venere di Bari. Proviene dall’Istituto tumori "Giovanni Paolo II”, dove ha lavorato negli ultimi sette anni. Ha maturato capacità pediatriche anche grazie alla sua esperienza all’Hôpital Civil di Strasburgo (policlinico dell’Università “Louis Pasteur”) e nella sanità privata accreditata. Esperto in chirurgia laparoscopica…

Il dottor Michele Simone è il nuovo direttore della Chirurgia generale dell’ospedale Di Venere di Bari. Proviene dall’Istituto tumori “Giovanni Paolo II”, dove ha lavorato negli ultimi sette anni. Ha maturato capacità pediatriche anche grazie alla sua esperienza all’Hôpital Civil di Strasburgo (policlinico dell’Università “Louis Pasteur”) e nella sanità privata accreditata.

Esperto in chirurgia laparoscopica avanzata (chirurgia oncologica del tubo digestivo, senologica, dell’obesità, delle ernie e laparoceli), impegnato nello sviluppo della chirurgia robotica, in particolare in campo bariatrico e oncologico, il dottor Simone ha eseguito nella sua carriera oltre 5mila interventi oncologici maggiori, più di 6mila operazioni chirurgiche funzionali con l’esecuzione di tecnica “open”. Nel settembre 2001 ha partecipato attivamente all’organizzazione del primo intervento al mondo di chirurgia robotica laparoscopica a distanza, tra New York e Strasburgo (Progetto Lindbergh).

Il nuovo primario del Di Venere ha anche partecipato allo sviluppo di tecniche chirurgiche innovative attraverso gli orifizi naturali e ha arricchito il suo bagaglio professionale nell’istituto francese di ricerca contro il cancro dell’apparato digestivo IRCAD-EITS. Amplissima la tipologia di interventi open e laparoscopici sui diversi organi (esofago, stomaco, colon, vie biliari, pancreas, fegato, rene, utero), chirurgia di superficie (mammella, parete – ernioplastiche e addominoplastiche – e apparato endocrino) e chirurgia vascolare.

Nel curriculum del dottor Simone, inoltre, spicca la formazione (dal 2015) per i futuri chirurghi nelle reti formative della Facoltà di Medicina dell’Università di Bari e dell’Università di Catanzaro, oltre ad una notevole attività convegnistica e congressuale, di ricerca e partecipazione a studi scientifici ed un ultraventennale impegno in pubblicazioni a carattere medico.

Esperienze e capacità professionali, soprattutto in campo oncologico, subito messe a disposizione della Asl di Bari e dell’ospedale Di Venere.

Il chirurgo barese ha firmato il nuovo contratto con il direttore generale della Asl di Bari, Antonio Sanguedolce. «L’obiettivo principale della nostra attività – spiega Simone – è far crescere la qualità dell’offerta sanitaria, come ospedale e come azienda sanitaria, mirando a migliorare i risultati clinici e anche la percezione di essi rispetto alla domanda di buona sanità che arriva dalla comunità». Buoni risultati già tangibili: «Abbiamo operato un paziente – conferma il dottor Simone – per un cancro all’esofago e in questo reparto non accadeva da diversi anni: l’esito è stato positivo, il paziente sta bene. Interventi su tumori così difficili mettono certamente alla prova l’esperienza dell’équipe chirurgica ma ci consentono di dare una risposta di cura efficace a pazienti che, altrimenti, sarebbero costretti ad operarsi fuori regione. E invece restano qui a Bari e in Puglia».

Il Di Venere opera nella Rete oncologica pugliese e, in quest’ottica, la Chirurgia generale effettua trattamenti chirurgici per patologie oncologiche all’esofago, allo stomaco, al pancreas e al colon retto. Proprio in quest’ultimo delicato settore (il tumore al colon retto tra i più diffusi in Italia) l’équipe di Chirurgia guidata da Simone in poco meno di due mesi, tra giugno ed agosto, ha già eseguito 40 interventi oncologici e si prepara a raggiungere il traguardo dei 50, condizione per definire un centro quale “hub di riferimento”. Il prossimo naturale approdo sarà poi l’applicazione della tecnologia robotica a svariate tipologie di interventi che, già oggi, vengono eseguiti con tecnica laparoscopica mininvasiva.

Il nuovo direttore è inoltre molto impegnato anche su altri filoni di attività, che riguardano la condivisione di esperienze e di modalità organizzative.

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