(Adnkronos) – Il 95% degli operatori sanitari riterrebbe utile l’adozione di una soluzione in grado di eseguire delle verifiche sulla sicurezza dei farmaci prescritti. Ciononostante, solo il 44% dichiara di disporre già di uno strumento a supporto della sicurezza dei farmaci, integrato nella cartella clinica elettronica in uso. Lo rileva un sondaggio su oltre 300 responsabili clinici in 39 Paesi, condotto da Wolters Kluwer, Health, azienda specializzata in soluzioni software e servizi professionali, che annuncia il lancio sul mercato italiano di un sistema di nuova generazione (Medi-Span* Clinical APIs) per il supporto del medico nella decisione clinica per la gestione delle terapie farmacologiche.
Il nuovo sistema, insieme ai servizi professionali di Medi-Span – spiega una nota – fornisce agli operatori sanitari un allarme (alert) di precisione nei momenti e nei contesti clinici appropriati direttamente nella cartella clinica elettronica. Gli operatori sanitari possono così individuare eventuali errori terapeutici e controindicazioni ed essere aiutati nel migliorare l’assistenza ai pazienti.
Da altri dati raccolti presso responsabili di strutture sanitarie e utilizzatori Medi-Span, emerge come la maggior parte riporti una riduzione dell’alert fatigue o ‘stress da allarme’, una maggiore adozione delle best practice cliniche e la possibilità di ottenere accreditamenti internazionali, come le certificazioni Emram 6 and 7 di Himss. Ancora, da un’analisi eseguita nel novembre del 2021 sugli alert generati da Medi-Span rispetto a quelli generati da un altro sistema di alerting per farmaci presso il National Cheng Kung University Hospital di Taiwan, è emerso che il sistema Medi-Span Clinical APIs ha generato il 21% in meno di alert, che sono però stati in grado di individuare un numero più elevato di eventi avversi da farmaci (Ade, Averse Drug Event) potenzialmente più gravi. La prevenzione degli Ade ha favorito un risparmio di 558mila dollari taiwanesi in un periodo di 5 mesi, pari a 1.139.200 dollari taiwanesi in un anno (circa 36mila euro). Infine, sempre grazie agli eventi avversi da farmaci evitati, si sono risparmiati 111 posti letto giornalieri in un periodo di 5 mesi, pari a 266 giorni in un anno.
“In qualità di azienda leader nel settore healthcare, non dobbiamo dimenticare di prenderci cura di coloro che si prendono cura di noi – afferma Christian Cella, vicepresidente international per Clinical Effectiveness di Wolters Kluwer, Health – Tutto ciò che facciamo per ridurre il carico cognitivo dei medici, aiutandoli a focalizzarsi sui fattori più importanti e migliorarne l’efficienza, non solo aiuta le équipe mediche, ma migliora anche la qualità dell’assistenza. La possibilità da parte delle strutture sanitarie italiane di adottare questa soluzione di supporto decisionale per la gestione delle terapie farmacologiche di nuova generazione consentirà loro di generare alert rilevanti al momento giusto e nel setting clinico più adeguato, riducendo il numero di errori e migliorando l’esperienza dei medici”.
Il trattamento dei pazienti – si evidenzia nella nota – risulta oggi complicato dal frequente quadro di comorbilità dovuto alla presenza di più patologie e politerapie. Errori terapeutici ed eventi avversi in ambito sanitario si verificano nell’8-12% delle ospedalizzazioni all’interno dell’Unione europea e l’Organizzazione mondiale della sanità calcola che, attraverso l’implementazione di strategie volte a ridurre gli errori terapeutici, in Ue si potrebbero salvare 95mila vite ogni anno. L’integrazione di una soluzione avanzata di supporto decisionale per la gestione delle terapie farmacologiche nella routine quotidiana (workflow clinico) consente agli operatori sanitari di prendere decisioni migliori in ambito terapeutico, in tutti i punti assistenziali lungo il continuum di cura.