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Covid: dati, infezioni ed efficacia vaccinale

Dall’inizio dell’emergenza alle ore 12 dello scorso 2 febbraio 2022 sono stati diagnosticati 10.904.191 casi, di cui 145.007 deceduti. È sempre più chiaro, secondo tecnici e medici, analizzare l’andamento e l’impatto dell’epidemia oltre che l’efficacia dei vaccini. I dati che emergono sono trasferiti ogni giorno attraverso l’informazione alla popolazione che però con grandi difficoltà di…

Dall’inizio dell’emergenza alle ore 12 dello scorso 2 febbraio 2022 sono stati diagnosticati 10.904.191 casi, di cui 145.007 deceduti. È sempre più chiaro, secondo tecnici e medici, analizzare l’andamento e l’impatto dell’epidemia oltre che l’efficacia dei vaccini. I dati che emergono sono trasferiti ogni giorno attraverso l’informazione alla popolazione che però con grandi difficoltà di comprensione degli stessi dati, non ha gli strumenti per fare chiarezza e comprendere esattamente quanto accade nelle nostre vite da circa due anni. Ma bisogna fidarsi di quello che dice la scienza.

Nelle ultime cinque settimane il tasso di incidenza ha superato i 250 casi per 100.000 abitanti in tutte le fasce di età mentre nell’ultima settima, tuttavia, il tasso di incidenza a 7 giorni dei casi segnalati e dei ricoveri in tutte le fasce di età è in diminuzione
La campagna vaccinale in Italia è iniziata il 27 dicembre 2020. Al 2 febbraio 2022, sono state somministrate 129.155.923 dosi di cui 46.991.786 prime dosi e 48.016.880 seconde o uniche dosi e 34.147.257 terze dosi.
La strada è quella del vaccino. Va detto anche che quando le coperture vaccinali nella popolazione sono elevate il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile, se non maggiore, tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati, per via della progressiva diminuzione nella numerosità di quest’ultimo gruppo.
Secondo l’Iss la dose booster del vaccino anti Covid-19 protegge al 95% dalle forme gravi della malattia e al 67% dal contagio rispetto a quanto avviene nei non vaccinati.
L’efficacia del vaccino, intesa come «riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati» nel prevenire la malattia severa, è inoltre del 90% nei vaccinati con ciclo completo di 2 dosi da meno di 90 giorni, del 91% in chi ha avuto le 2 dosi da 91 e 120 giorni, e dell’ 85% in chi ha avute da oltre 120 giorni. La mortalità è 27 volte più alta nei non vaccinati rispetto a chi ha avuto la dose booster del vaccino anti Covid-19. Nel report dell’Iss emerge inoltre che, sempre nei non vaccinati rispetto a chi ha avuto la terza dose, il tasso dei ricoveri nei reparti ordinari è 10 volte più alto ed è di 27 volte maggiore quello dei ricoveri nelle terapie intensive.

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