Vola l’export della pasta pugliese nel mondo con un aumento delle vendite all’estero del 44% nel 2022, sotto la spinta dell’allarme globale provocato dalla guerra in Ucraina sulla certezza e salubrità del cibo, che ha fatto emergere una maggior consapevolezza e le necessarie garanzie di qualità e sicurezza.
È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Istat Coeweb sulle esportazioni della pasta pugliese all’estero, «proprio quando coltivare grano è costato agli agricoltori pugliesi fino a 600 euro in più ad ettaro a causa dell’impennata dei costi di produzione causata dall’effetto a valanga della guerra», scrive l’organizzazione dei coltivatori pugliesi.
In Puglia, prosegue Coldiretti, «la produzione è crollata nel 2022 del 35%-40% a causa della siccità, mentre ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali di costi correnti sono state proprio le coltivazioni di cereali, dal grano all’avena. Da rilevare il picco storico della forbice dei prezzi tra grano duro e semole – aggiunge Coldiretti Puglia – mai così ampia, con una differenza di 300 euro dal campo alla prima trasformazione».