Il responsabile della filiale di Tito della “Salerno Trasporti” è stato posto agli arresti domiciliari dai Carabinieri con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Il provvedimento, emesso dal gip distrettuale di Potenza su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, ha riguardato anche un altro uomo, per la stessa accusa. La vicenda risale al febbraio scorso, quando la filiale di Tito della “Salerno Trasporti”, azienda che ha sede in Campania, ricevette delle telefonate minatorie nelle quali venivano chiesti diecimila euro come «contributo» che gli «imprenditori della zona» dovevano versare «per rimpinguare le casse» di un clan criminale colpito da alcune operazioni antimafia dell’autorità giudiziaria.
Gli imprenditori si rivolsero ai Carabinieri: insieme a loro anche il responsabile della filiale lucana della società salernitana, Giuseppe Forino, che firmò la denuncia come vittima del tentativo di ricatto, «dissimulando – secondo l’accusa – il suo ruolo effettivo di complice e di vettore della richiesta minatoria».
Le indagini della Dda e dei Carabinieri, con intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti, una perizia fonica e l’interrogatorio di alcune persone, hanno portato all’arresto di Forino e di Giovanni Polverino. La Procura distrettuale antimafia di Potenza ha sottolineato lo «spirito di collaborazione» dimostrato dai cittadini nella vicenda.