La politica è una cosa per giovani? Secondo quanto emerso da una recente ricerca condotta dall’osservatorio Swg, no. Il dossier rileva, infatti, che sempre meno under 25 la ritengono “fondamentale”: se nel 2017 tale giudizio accomunava il ben 59% degli intervistati, oggi appena il 41% reputa importante partecipare alla vita politica del Paese. Occorre interrogarsi, dunque, se il problema sia legato alle nuove generazioni, o se sia la politica a essersi allontanata dai giovani. Ma cosa dicono i partiti alla voce “politiche giovanili” nei loro programmi elettorali?
Cominciamo dal centrodestra. Ha fatto molto discutere la presunta battaglia condotta dal partito di Giorgia Meloni contro le “devianze giovanili”, dove per “devianze” Fratelli d’Italia intendeva un potpourri di problemi di salute e disagi psicofisici, dalla droga alle baby-gang. Per farlo, Fdi propone borse di studio che garantiscano il diritto allo sport, all’arte e alla cultura.
Il capitolo dedicato ai giovani del programma elettorale della Lega si concentra, invece, sul miglioramento dei meccanismi di passaggio dal percorso di studi al mondo del lavoro. Si parla di “rivedere i piani formativi e di studio scolastici ed universitari” concordandoli con le associazioni di coloro che rappresentano i potenziali datori di lavoro.
Più sintetico, invece, lo schieramento guidato da Silvio Berlusconi, che parla di aumentare gli investimenti e i finanziamenti per i giovani. Vengono promessi un “salario e stipendio minimo di 1.000 euro per apprendistato, praticantato e lavoro a tempo determinato” oltre a un “potenziamento degli strumenti di finanziamento per esperienze formative e lavorative all’estero per giovani diplomati e laureati”.
Nel programma elettorale presentato dal Partito democratico, è ancora in vigore la proposta di una dotazione di 10mila euro da dare ai giovani con un Isee basso per restituire loro “il diritto al futuro”. Si parla dell’obbligo di retribuzione per stage curriculari e dell’abolizione degli stage extra-curriculari. Si accenna a un Fondo di garanzia mutui per la prima casa che fornisca un contributo per gli affitti a studenti e lavoratori, e di un abbassamento dell’età del voto a 16 anni, oltre a una legge per il voto fuorisede per studenti e lavoratori.
Le proposte dedicate ai giovani dal Terzo Polo di Renzi e Calenda vanno dalla regolamentazione dei tirocini fino al dirottamento di una maggiore quantità di fondi del Pnrr per i centri dell’impiego.
Infine, il Movimento 5 Stelle dedica un’intera sezione ai giovani. Le proposte più importanti sono una pensione di garanzia per i giovani, ma senza importo; il riscatto gratuito della laurea; si citano degli “incentivi all’imprenditoria giovanile e sburocratizzazione delle startup” e di una “stabilizzazione degli sgravi per l’acquisto della prima casa da parte degli under 36”. C’è poi menzione di una “proroga dello sgravo per l’assunzione di giovani under 36 per tutta Italia”.
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Di Vito Surico24 Novembre 2024