(Adnkronos) – “Tutti i partiti ungheresi, si sono indignati per questo documento, anche quelli che si oppongono a Orban. E’ una dittatura davvero?”. Così a Radio Anch’io la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, parlando ancora del documento contro l’Ungheria approvato dal Parlamento europeo e non votato da Fdi e dalla Lega. “La sinistra non mi pare che sia storicamente nazionalista – sottolinea la leader di Fdi – eppure sono tutti d’accordo sul fatto che vivono questa vicenda come una discriminazione”.
“Orban ha vinto le elezioni, più volte anche con ampio margine, con tutto il resto dell’arco costituzionale schierato contro di lui, è un sistema democratico. Dopodiché, i modelli dell’est sono diversi dal nostro? Sì. E questo perché fino agli anni ‘90 li abbiamo abbandonati sotto il giogo sovietico, ora dovremmo dargli una mano”, conclude Meloni.
“Il documento votato a Strasburgo è un documento molto politico – ha detto ancora – Forse non ci siamo resi conto della situazione in cui ci troviamo. C’è un conflitto, la scelta intelligente sarebbe avvicinare le nazioni europee piuttosto che allontanarle. Non possiamo regalare alleati ai nostri avversari”. “E’ un testo in cui si dice che l’Ungheria non deve prendere le risorse europee, ma questo va fatto circostanziando quali sono le accuse. Io vorrei – ha spiegato – che non ci fosse una discrezionalità, cioè dire quanto mi fa simpatia e antipatia il governo di quella nazione, perché poi diventa difficile per tutti. In quel testo c’è una serie di materie risolte da tempo”.
Parlando sempre della guerra, Meloni ha aggiunto: “Leggo continuamente di attacchi alla Polonia. Dobbiamo renderci conto che la Polonia si sta caricando tutti i profughi ucraini senza chiedere niente all’Europa. Vogliamo davvero aprire questo fronte? La Polonia, lo dice la Nato, rischia di trovarsi in guerra con la Russia. E noi cosa facciamo? Attacchiamo la Polonia esattamente come l’Ungheria”.