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L’ingegnere tranese Mascolo tra i migliori talenti per “Nova”: «Lascio l’Italia per lavorare»

È stato selezionato tra i migliori 111 talenti italiani under 35 che hanno ottenuto risultati eccezionali in uno degli undici settori chiave dell’economia. Nonostante questo prestigioso riconoscimento del network mondiale “Nova”, prossimamente Luigi Mascolo, di Trani, ingegnere aerospaziale, inizierà a lavorare a tempo indeterminato non in Italia, ma negli Stati Uniti. Che effetto fa essere…

È stato selezionato tra i migliori 111 talenti italiani under 35 che hanno ottenuto risultati eccezionali in uno degli undici settori chiave dell’economia. Nonostante questo prestigioso riconoscimento del network mondiale “Nova”, prossimamente Luigi Mascolo, di Trani, ingegnere aerospaziale, inizierà a lavorare a tempo indeterminato non in Italia, ma negli Stati Uniti.

Che effetto fa essere considerato tra le menti più brillanti in Italia?

«Sono molto soddisfatto di questo riconoscimento. Quando ho ricevuto la mail di selezione ho pensato di essere stato inserito nel settore dell’Ingegneria, invece per la mia attività di docente mi hanno selezionato tra i talenti del servizio pubblico, ricerca ed educazione».

Qual è stato il processo di selezione in Nova?

«Quest’anno è la prima volta che viene pubblicata una lista dei talenti per l’Italia. Un anno fa sono stato invitato a far parte del network; in seguito, su invito a partecipare al talent, ho inviato una lettera motivazionale, il curriculum e le referenze che sono state contattate in privato dall’organizzazione. Erano anche previsti vari test durante una videointervista a tempo».

Ci parli dei tuoi studi ed esperienze?

«Dopo la laurea in Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Torino, a soli 23 anni sono riuscito a discutere una mia ricerca ad una conferenza internazionale sull’astronautica a Gerusalemme. Due anni dopo ho svolto la tesi magistrale, sempre in Aerospaziale, al Jpl della Nasa in California. E poi ancora tre anni di dottorato, un’esperienza al Cern di Ginevra, e adesso sono docente a contratto sempre al Politecnico. In realtà, ho anche tenuto alcune lezioni frontali in un corso di laurea a soli 22 anni. Ora questa bella soddisfazione con la “Nova 111 list”».

Ma tutto questo sembra non bastare in Italia…

«La qualità dei laureati italiani è riconosciuta e ricercata in tutto il mondo. Eppure, le realtà aziendali hanno difficoltà nel farla combaciare con dei riconoscimenti adeguati al loro profilo. Qualcuno che lo sta facendo, ma devono essere più realtà. In alcune parti d’Italia tendiamo ancora a rilegare un dottorato di ricerca ad un banale titolo accademico, dietro c’è molto di più. Il mio futuro sarà lontano dal mio Paese: sono stato chiamato negli Stati Uniti con un contratto senior a tempo indeterminato. Vedo gente oltreoceano che combatte per averti, come fosse un premio per loro la tua presenza. Da gennaio ho avuto centinaia di colloqui, e purtroppo mi è addirittura capitato di sentire che avendo compiuto 30 anni non avrei potuto firmare per un apprendistato, implicando che l’azienda avrebbe pagato più tasse. So per esperienza quanto l’Italia e i “professori per scelta” investano nell’istruzione e posso confermare che siamo di fronte a tantissimi giovani talentuosi; quanto avrebbe l’Italia da guadagnare a trattenere i suoi talenti anziché spronarli a volte ad andare via per continuare il proprio progetto?».

Il tuo sogno?

«Un giorno vorrei tornare dall’estero per creare un polo aerospaziale nel Sud Italia. L’Italia ha tutto ciò che serve per essere meta ambita oltre al semplice turismo ed è ciò che tutti dovremmo volere».

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