«Il restauro del Teatro Duni di Matera rappresenta una priorità per l’amministrazione comunale di Matera. Il confronto tra progettisti, amministrazione e operatori culturali e dello spettacolo è fondamentale per arrivare a un restauro rispettoso del prezioso manufatto architettonico, oltre che funzionale ed efficace al ruolo che dovrà avere». Questo il commento del sindaco Domenico Bennardi sull’operazione che consentirà di dare una nuova funzione al teatro materano.
Per il primo cittadino non solo è importante restituire questo bene alla città, ma è doveroso evitare gli errori del passato: «Il Teatro Comunale Guerrieri, da pochi anni restaurato, ha grosse criticità che unite a scelte discutibili sul piano delle sedute e della funzionalità, ne pregiudicano un uso efficace per gli operatori, le maestranze e lo stesso pubblico», ha specificato.
Ieri il sindaco, l’assessore alle Opere Pubbliche, Sante Lomurno e l’assessora alla Cultura, Tiziana D’Oppido hanno incontrato il RUP ingegnere Casamassima, il progettista architetto Acito, il direttore del Conservatorio Duni di Matera, Saverio Vizziello e il fondatore dello IAC Centro Arti Integrate, Andrea Santantonio. Come ribadito in una nota il primo cittadino ha voluto un confronto che permettesse di approfondire gli aspetti del restauro con chi si occupa professionalmente di Musica, Teatro, Illuminotecnica, oltre che fare il punto su vari temi di natura tecnica, quali l’accessibilità per spettatori e artisti, efficacia acustica, esigenze illuminotecniche e sonore, necessità di un ambiente per la regia ad un passaggio agevole per il carico / scarico, necessità di una maggiore distanza tra le poltroncine almeno per la platea, di realizzare dei camerini, verificare la vulnerabilità sismica di una costruzione comunque in cemento armato.
«Dovremo fare le cose per bene – ho sottolineato Bennardi – prendendoci il tempo necessario, magari qualche mese in più se occorre per il confronto, assicurando un teatro il più possibile degno di questo nome alla città di Matera, evitando errori del passato», ha poi concluso.