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Troppi detenuti e pochi agenti: il Sappe deposita due denunce sul carcere di Taranto

Il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) ha depositato alla sezione di polizia giudiziaria della Procura di Taranto due esposti-denuncia per evidenziare situazioni di criticità che riguardano il carcere del capoluogo jonico dove al sovraffollamento di detenuti fa da contraltare una carenza di organico della Polizia penitenziaria. Un esposto, precisa Federico Pilagatti della segreteria nazionale,…

Il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) ha depositato alla sezione di polizia giudiziaria della Procura di Taranto due esposti-denuncia per evidenziare situazioni di criticità che riguardano il carcere del capoluogo jonico dove al sovraffollamento di detenuti fa da contraltare una carenza di organico della Polizia penitenziaria.

Un esposto, precisa Federico Pilagatti della segreteria nazionale, è stato presentato «contro i ministri della Giustizia e i vertici del Dap a partire dal 2017 ad oggi», e l’altro «contro la Asl di Taranto e i vertici regionali della sanità per grave carenza di assistenza ai detenuti».

Gli agenti, secondo il sindacato, sono «sottoposti a carichi di lavoro massacranti triplicati in questi ultimi anni in violazione di leggi e accordi sindacali. Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria si è sempre mostrato sordo alle legittime rimostranze dei poliziotti».

L’organico del carcere di Taranto, sostiene Pilagatti, «circa 20 anni fa contava oltre 350 poliziotti ed è stato drasticamente ridotto a 270 unità circa, mentre la capienza dei detenuti che era di circa 320, è salita vertiginosamente arrivando ad oggi a oltre 750 ristretti presenti, senza alcuna rivisitazione dell’organico dei poliziotti. In queste condizioni è saltato tutto, per cui l’illegalità, la prepotenza e la violenza dei detenuti – rileva il sindacato – è stata molto difficile se non impossibile da arginare».

Per il Sappe «tali eventi critici (suicidi, aggressioni a poliziotti, tentati suicidi, rivolte, introduzione di materiale proibito come droga e telefonini) che si sono susseguiti dal 2017 ad oggi, si sarebbero, forse, potuti evitare qualora i ministri della Giustizia e i vertici del Dap avessero provveduto a rinforzare l’organico dei poliziotti penitenziari di Taranto».

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