C’è chi parla addirittura di «istigazione a delinquere», chi fa riferimento agli «anni bui» della storia e chi definisce «gravissime», «inaccettabili» e «pericolose» le parole di Michele Emiliano. È un autentico vespaio quello che si è scatenato intorno alle parole del presidente pugliese. Due giorni fa, durante una convention del Partito democratico a Taranto, il numero uno della Regione ha annunciato che, in Puglia, i partiti del centrodestra «sputeranno sangue, ma non passeranno»: parole che accendono il dibattito in vista del voto per il rinnovo del Parlamento nazionale fissato per il 25 settembre.
A replicare al governatore è innanzitutto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che parla di «linguaggio violento», stigmatizzando la «campagna d’odio» e «l’atteggiamento irresponsabile e indegno di una forza politica» tenuto da Emiliano. Secondo Giovanbattista Fazzolari, senatore che ha messo nero su bianco il programma di FdI insieme col pugliese Raffaele Fitto, le parole di Emiliano sono «vergognose e pericolose» e la vicenda «conferma la deriva estremista del Pd». Durissimo anche il commento del deputato Edmondo Cirielli secondo il quale le esternazioni del presidente della Puglia «rasentano l’istigazione a delinquere». E la viceministra Teresa Bellanova, candidata in Puglia con il Terzo Polo, invita a «non trasformare la politica in un ring» e a concentrarsi sui contenuti di una «campagna elettorale di bassissimo livello».
La controreplica di Emiliano non si fa attendere. Il governatore accusa gli avversari di strumentalizzare le sue esternazioni e fa riferimento al dizionario: «“Sputare sangue” è una locuzione verbale che il “De Mauro” correttamente contestualizza in “impegnarsi e affaticarsi molto in qualcosa” – spiega il presidente della Regione con un pizzico di ironia – Esattamente ciò che la destra, in Puglia, da diversi anni prova a fare per vincere le elezioni, finora senza riuscirci né per le amministrative né per le regionali».