Premio “Ennio Morricone per il miglior compositore” a Nicola Piovani. «Io? quale premio avrei vinto?».
Il grande maestro romano, poco prima di salire sul palco del teatro Petruzzelli e ricevere il meritato riconoscimento, esordisce così, con ironia e compiacimento.
Un premio decisamente importante, un’altra prestigiosa targa per la sua brillante carriera. Che valore ha stavolta?
«Un valore emotivamente e affettivamente immenso; è intitolato al numero uno di questo orizzonte e non posso che esserne orgoglioso».
Naturalmente si riferisce alla musica da film?
«Si e non solo in Italia, nel mondo. A chiunque si chieda chi sia primo in questo settore, il nome è solo uno: Ennio Morricone. Se si chiede invece chi sia il più grande calciatore di tutti i tempi, la risposta è dibattuta, può essere diversa e ognuno ha una sua idea: c’è chi dice Maradona o chi preferisce Pelé per esempio. In questo caso non ci sono dubbi, sulla musica da film il vero maestro in assoluto è lui, Morricone, in qualsiasi paese del mondo ci si trovi. È per me quindi un’emozione fortissima essere qui, a Bari, per questa occasione e in questo meraviglioso teatro tra l’altro».
Quando è stata l’ultima volta che ha messo piede su questo palcoscenico?
«Ero qui due anni fa e proprio per festeggiare il maestro Morricone; un artista immenso ma non solo, ero legato a lui da una grande amicizia. Si deduce quindi che questo è un premio non come tanti altri».
Parliamo del film di Sergio Rubini “I fratelli De Filippo”: c’è stata intesa da subito?
«E’ una storia che ho sposato senza esitazione, prima ancora di leggere la sceneggiatura. Sergio mi ha chiamato e quando mi ha raccontato la sua idea l’ho immediatamente fatta mia, l’ho sentita nel profondo».
Maestro, perché questa condivisione così forte? Lei è romano e qui, nel film, c’è l’animo napoletano.
«Questa storia mi appartiene, io amo molto il teatro e il frutto di quella storica famiglia di Napoli, di quei tre fratellini così talentuosi, rappresenta l’apice della recitazione teatrale. E’ una drammaturgia di cui io sono innamorato. Dalla passione per “l’arte da palcoscenico”, mia e di Sergio, è nato quindi questo film che reputo davvero molto bello».
E ieri, per la terza giornata del Bif&st di Felice Laudadio, riflettori puntati anche sul regista e giornalista tranese Fabrizio Corallo con il suo tributo a Monica Vitti. Al teatro Kursaal Santalucia è stato infatti proiettato “Vitti d’arte, Vitti d’amore” del 2021; un docu-film di grande impatto emotivo e che ripropone con delicatezza la vita professionale e non solo di una delle più brave attrici della seconda metà del Novecento. Un omaggio alla straordinaria diva-antidiva della “commedia all’italiana”. Stasera, alle 21, al Petruzzelli, l’anteprima internazionale “Vous ne désirez que moi” di Claire Simon con Swann Arlaud e Emmanuelle Devos.