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Caroenergia, Confartigianato: «A rischio in Basilicata 8.237 micro e piccole imprese con 22.116 addetti»

Il caro-energia mette a rischio in Basilicata 8.237 micro e piccole imprese con 22.116 addetti, pari al 22,6% dell’occupazione complessiva e al 23,6% del sistema imprenditoriale lucano. È questo l’allarme lanciato da Confartigianato tramite un rapporto in cui sottolinea l’impatto sempre più vasto e pesante della folle corsa dei prezzi di gas ed elettricità sulle aziende di 43 settori. Dal report è emerso che le…

Il caro-energia mette a rischio in Basilicata 8.237 micro e piccole imprese con 22.116 addetti, pari al 22,6% dell’occupazione complessiva e al 23,6% del sistema imprenditoriale lucano. È questo l’allarme lanciato da Confartigianato tramite un rapporto in cui sottolinea l’impatto sempre più vasto e pesante della folle corsa dei prezzi di gas ed elettricità sulle aziende di 43 settori.

Dal report è emerso che le attività più esposte alla minaccia del lockdown energetico e addirittura della chiusura sono quelle energy intensive: ceramica, vetro, cemento, carta, metallurgia, chimica, raffinazione del petrolio, alimentare, bevande, farmaceutica, gomma e materie plastiche e prodotti in metallo. Allo stesso tempo i rincari dei prezzi dell’energia fanno soffrire anche altri 16 comparti manifatturieri in cui spiccano il tessile, la lavorazione del legno, le attività di stampa, la produzione di accumulatori elettrici e di apparecchi per uso domestico, di motori e accessori per auto, la fornitura e gestione di acqua e rifiuti.

Dall’analisi di Confartigianato gli effetti del caro-energia non risparmiano il settore dei servizi con 17 comparti sotto pressione a causa dell’escalation dei prezzi di energia elettrica, gas e carburanti. Si tratta del commercio di materie prime agricole e di prodotti alimentari, ristorazione, servizi di assistenza sociale residenziale, servizi di asili nido, attività sportive come piscine e palestre, parchi di divertimento, lavanderie e centri per il benessere fisico. A questi si aggiungono i settori del trasporto colpiti dall’aumento del costo del gasolio: dal trasporto merci su strada ai servizi di trasloco, taxi, noleggio auto e bus con conducente, trasporto marittimo e per vie d’acqua. I rischi si estendono anche alla logistica, con attività come il magazzinaggio e le attività di supporto ai trasporti che subiscono pesanti rincari delle bollette per le attività di refrigerazione delle merci deperibili.

La Presidente di Confartigianato Matera, Rosa Gentile ha dichiarato che «vanno sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in particolare per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione». Tra gli interventi sollecitati dalla Presidente di Confartigianato, anche «la riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta e che penalizza con maggiori oneri proprio le piccole imprese che consumano meno, in barba al principio ‘chi inquina paga’».

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