Andrea Guido, ex assessore del Comune di Lecce agli arresti domiciliari dallo scorso aprile, torna libero.
Guido è coinvolto in un’inchiesta della Procura di Napoli contro il clan camorristico Moccia. Il provvedimento è a firma del gip del Tribunale di Napoli, Maria Luisa Miranda, che ha accolto l’istanza di revoca della misura cautelare presentata dai legali dell’ex assessore che è accusato di corruzione con l’aggravante di aver agito per agevolare il sodalizio mafioso.
Quando era assessore all’Ambiente, tra aprile e agosto 2017, avrebbe ricevuto, secondo l’accusa, 2.500 euro (come anticipo di 5mila euro) per favorire, nell’ambito del servizio di raccolta dell’olio di origine alimentare esausto, le imprese di Francesco Di Sarno, considerato dall’accusa il braccio economico del clan.
Al momento dell’arresto Guido ricopriva l’incarico di consigliere comunale di opposizione nelle fila di Fratelli d’Italia, poi fu sospeso dal partito.
Ora intende presentare un’istanza alla Prefettura per tornare a rivestire la carica di consigliere comunale di Lecce. Lo annuncia lo stesso Guido che sottolinea che ora dovrà rispettare l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria alle 9 del mattino.
L’inizio del processo è fissato per il 17 ottobre e l’ex consigliere ed ex assessore comunale non sceglierà riti alternativi, fiducioso di poter dimostrare la propria correttezza e la sua totale estraneità ai fatti contestati.
«Sono stato travolto all’improvviso da una vicenda più grande di me – dice Guido -, in cui rappresento solo un numero tra 60 altri indagati, e alla quale sono totalmente estraneo. Adesso – conclude – potrò portare in aula i risultati delle indagini difensive dei miei avvocati, Ivan Feola e Andrea Sambati, grazie ai quali oggi posso tornare al mio quotidiano impegno in favore della comunità leccese, e dimostrare una volta per tutte, nelle sedi preposte, la mia totale estraneità agli accadimenti che hanno generato il procedimento penale in corso».