«Ammetto gli addebiti ma al momento mi avvalgo della facoltà di non rispondere perché ho ancora tanta confusione». Ha risposto così, davanti al gip del Tribunale di Foggia, Mirko Tammaro, il giovane di 26 anni che sabato mattina all’alba si è costituito dopo aver ucciso con alcuni colpi di pistola Andrea Gaeta 20 anni di Orta Nova.
In mattinata si è tenuta l’udienza di convalida del fermo durata pochi minuti. Il pubblico ministero Dominga Petrilli ha chiesto la permanenza in carcere per il 26enne; il gip si è riservato di decidere nelle prossime ore.
Sabato notte Mirko Tammaro ha notato l’ex fidanzata, con cui si era lasciato da pochi giorni, in compagnia di Andrea Gaeta ed altri amici che chiacchieravano davanti ad un bar. Questo avrebbe scatenato la gelosia dell’indagato, che nel corso della serata ha inoltrato alla ex molti messaggi tra cui alcuni con minacce di morte. Ad un certo punto Andrea Gaeta e la comitiva hanno lasciato il bar. Mentre giravano in paese hanno incrociato l’auto di Tammaro. Quest’ultimo ha lampeggiato facendo segno loro di fermarsi. Quando Gaeta è sceso dall’auto Tammaro si è accorto che con lui c’era anche la fidanzata. A quel punto ha sparato 4/5 colpi di pistola ferendo a morte il 20enne. Dopo è tornato a casa, ha raccontato ai familiari di aver ucciso Andrea Gaeta e di avere intenzione di costituirsi ma per paura di ritorsioni da parte della famiglia della vittima (il padre di Andrea, Francesco Gaeta, è ritenuto al vertice dell’omonimo clan mafioso) ha deciso di consegnarsi ai carabinieri a Termoli, in Abruzzo.