I primi 9,6 milioni dal Pnrr per finanziare il progetto del “Nodo verde” della stazione centrale di Bari sono arrivati nelle casse del Comune. Un acconto del 10% sulla somma totale di 96 milioni e 600 mila euro da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Adesso, secondo il cronoprogramma stabilito dall’amministrazione insieme al Ministero e a Rete ferroviaria italiana, entro fine anno bisognerà provvedere alla progettazione preliminare e definitiva, in modo da aggiudicare l’appalto entro il 2023 e iniziare i lavori che dovrebbero essere portati a termine entro il 2026. Si tratta del primo stralcio di lavori che permetterà la realizzazione della stazione ponte con gli annessi servizi di biglietteria e sale di attesa sollevati rispetto ai binari e contemporaneamente la parte di parco che coprirà il tratto di città che va da via Giulio Petroni alla passerella pedonale di corso Cavour.
«Accanto al finanziamento ricevuto dal Comune di circa 100 milioni, c’è quello di altri 50 milioni per la riqualificazione dell’hub della stazione di Bari ottenuto dalle Ferrovie – spiega l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Galasso – Abbiamo firmato proprio per questo un accordo con loro per avere una sola mano progettuale e un’unica gara di appalto».
Qualche perplessità sull’intervento originario pensato dall’architetto Massimiliano Fuksas, che nel 2017 vinse il concorso internazionale di idee per il “Nodo verde”, da parte degli esperti non è mancata. Come spiega Dino Borri, urbanista e docente del Politecnico di Bari. «La proposta di Fuksas mi sembra un fallimento annunciato dal punto di vista urbanistico. Innanzitutto perché non modifica o elimina il fascio di binari che attraversa e divide in due la città dal 1863 – spiega – coprire i binari poi mi sembra un inutile aumento dei costi energetici legati all’aerazione, all’illuminazione e agli elevatori per recarsi al di sopra dell’edificio ponte. Infine il verde previsto mi sembra solo di tipo architettonico e non funzionale, perché poggiato su una superficie artificiale, non abbastanza fruibile».
Su questi punti l’assessore Galasso tiene a precisare che l’intervento che verrà realizzato entro il 2026 è stato oggetto di un aggiornamento rispetto al concorso di idee del 2017. «Entro la fine di settembre presenteremo alla cittadinanza il primo livello di progettazione, quello della fattibilità tecnico economica, che parte dalla proposta originaria di Massimiliano Fuksas ma la modificherà e aggiornerà, tenendo conto di tre grandi esigenze – prosegue l’assessore – quelle di tipo ferroviario legate alla necessità di mantenere attivo il servizio durante tutta la cantierizzazione, avere il gradimento da parte della sovrintendenza con la quale abbiamo avviato delle interlocuzioni e che ci ha fornito delle indicazioni progettuali precise e infine che tutta questa cantierizzazione riesca tassativamente a rispettare i tempi che ci sono imposti dal Pnrr». Sul rischio di un maggior dispendio energetico e sulla poca fruibilità del verde previsto dall’intervento infrastrutturale aggiunge: «Non ci saranno incrementi energetici aggiuntivi perché una delle prescrizioni delle Ferrovie è stata quella di considerare delle aerazioni naturali con aperture tali che favorissero il ricambio di aria senza far scattare la normativa in vigore per le gallerie, che necessitano di impianti di aerazione artificiali. Per il verde è una nostra indicazione specifica alle Ferrovie di prevedere delle porzioni di terreno adeguate alla piantumazione non di semplici cespugli ma di alberi. Sarà un vero e proprio parco urbano, attraversato da una pista ciclabile che sarà completamente fruibile da parte degli utenti che si recheranno da Carrassi a Murat. Un modo per i cittadini di non dover ricorrere per forza ai sottopassi».
L’eliminazione dei binari, invece, non è mai stata un’ipotesi sul tavolo. Perché i costi e le difficoltà progettuali di interramento sarebbero state troppo onerose per la cittadinanza. «Vogliamo valorizzare il trasporto pubblico esistente a Bari – conclude Galasso – con questo intervento verrà implementato rendendo più efficienti e integrati i trasporti, un vero e proprio servizio “metropolitano”».