Ricorre oggi, 5 settembre, l’anniversario della morte di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica in provincia di Salerno, vittima di un attentato avvenuto 12 anni fa.
Oggi, afferma il presidente dell’Anci e primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, «per i sindaci italiani è giorno di dolore e di memoria». Il ricordo di Angelo Vassallo, prosegue, «è vivo come il primo giorno dopo il gesto criminale che lo strappò ai suoi cari e alla gente di Pollica. Ricordo ancora la forza di quella comunità – continua Decaro -, che insieme a noi sindaci nel 2019 sfilò tra le vie del paese per chiedere giustizia e verità».
Quel giorno i sindaci italiani firmarono un manifesto che li impegnava nella difesa della bellezza e della legalità, «perché l’assassinio di un sindaco, oltre che una ferita profonda ai suoi affetti e alla sua gente, è una ferita inferta all’intero Paese e ai suoi rappresentanti».
«Tutti i momenti della vita di Angelo contribuiscono a rendere forte il ricordo e il rimpianto: il suo lavoro quotidiano di sindaco, il suo impegno al servizio della comunità e del territorio, la sua strenua difesa della legalità contro le infiltrazioni camorristiche, la sua passione per la bellezza e l’unicità dell’ambiente del Parco naturale del Cilento – ricorda Decaro -. A distanza di anni, Angelo Vassallo rimane per noi un modello e un punto di riferimento, come lo è stato per tutti i cittadini italiani e per le istituzioni anche internazionali».
A 12 anni dalla morte di Vassallo, Decaro si fa portavoce dei sindaci italiani chiedendo «ancora con più forza che sia fatta verità e giustizia».
La morte per mano criminale di Vassallo, aggiunge Decaro, «rimane un triste esempio di cattiva giustizia. Tanti anni sono trascorsi e ancora gli esecutori e i mandanti del delitto non hanno un nome, nonostante la matrice camorristica dell’omicidio sia stata chiara a tutti fin dal primo istante».
Antonio Decaro, infine, annuncia che l’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani, chiederà di costituirsi parte civile nel processo.