La nave Ocean Viking della ong Sos Mediterranee è giunta questa mattina al porto di Taranto per lo sbarco di 459 persone soccorse nei giorni scorsi durante 10 interventi di salvataggio. Sono 60 i minori non accompagnati. Circa 210 migranti provengono dal Bangladesh, 120 dall’Egitto e gli altri da diversi Paesi come Eritrea, Tunisia, Pakistan, Somalia, Etiopia, Palestina, Nigeria.
Dopo lo sbarco i superstiti vengono sottoposti a controlli sanitari prima di essere condotti all’hotspot per il fotosegnalamento e il successivo smistamento verso altre destinazioni. I migranti sono molto provati dal viaggio in condizioni estreme, come riferito dalla stessa Sos Mediterranee.
La macchina dell’accoglienza è gestita dalla Prefettura con il supporto del 118, della Croce Rossa, del Comune e della Protezione Civile.
A seguito dell’arrivo dei migranti, il Sap (Sindacato autonomo di polizia) torna a denunciare «criticità nella gestione dell’Hotspot di Taranto».
«Come rappresentanti dei poliziotti – sottolinea il segretario provinciale Pasquale Magazzino – abbiamo denunciato pubblicamente ed in tutte le sedi le condizioni nelle quali i nostri colleghi sono costretti ad operare all’interno dell’hotspot di Taranto, nonché le precarie condizioni igienico/sanitarie insistenti nel Centro e le ricadute negative anche sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica. Le uniche risposte giunte sono state quelle del continuo invio a Taranto di navi delle Ong, come quella della Ocean Viking. Come poliziotti ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni e da un Ministro dell’Interno che dovrebbe tutelarci e rappresentarci».
Secondo il Sap gli agenti sono «impiegati in massacranti turni h24 che non consentono il recupero psicofisico e creano problemi per la stessa sicurezza degli operatori di polizia nelle operazioni di sbarco». Magazzino ricorda di aver sollecitato «l’adeguamento della struttura, protocolli scritti di intervento nel caso di tentativi di fuga, nonché di trasferire alla Questura di Taranto un adeguato numero di poliziotti da destinare esclusivamente ai servizi finalizzati alla gestione della sicurezza dell’hotspot».