I costi energetici più che raddoppiati per le imprese della ricettività turistica sono oramai insostenibili e rischiano di fermare in autunno la crescita del settore che quest’estate sta registrando numeri da record. Per gli alberghi, il costo dell’energia è salito di oltre il 150% rispetto all’anno scorso. Questo è l’allarme lanciato dal presidente di Cna Basilicata, Leo Montemurro.
Il numero uno della confederazione lucana ha dichiarato che «è necessario estendere gli interventi previsti nel nuovo decreto per contrastare il caro-energia anche al settore degli immobili della ricettività turistica (alberghiero ed extra-alberghiero) che assume un ruolo strategico per l’offerta turistica nazionale e internazionale».
Infatti il caro-energia si sta abbattendo in particolare sugli immobili adibiti ad attività ricettive dell’alberghiero coinvolgendo quasi 33mila imprese del settore di cui 521 a 5 stelle, quasi 6mila a 4 stelle, oltre 15mila a 3 stelle e oltre 5mila e 500 tra 1 stella e residenze turistico alberghiere.
Dunque anche il settore extra-alberghiero è in estrema difficoltà con oltre 145mila immobili adibiti a bed & breakfast e alloggi gestiti in forma imprenditoriale. Nel complesso oltre 170mila immobili per attività ricettive che in assenza di interventi di calmierazione rischiano di perdere competitività, a partire dall’autunno.
Si attendono quindi misure incisive per contrastare questa ennesima fase negativa per gli imprenditori, i quali continuano con fatica a superare le conseguenze drammatiche del post pandemia da Covid-19.
