(Adnkronos) – A chi andrà il voto delle casalinghe italiane il prossimo 25 settembre?Entro venerdì prossimo l’associazione Federcasalinghe, a cui fanno capo 9 milioni di iscritte, annuncerà il responso e presenterà l’accordo politico raggiunto. L’annuncio all’Adnkronos è di Federica Rossi Gasparrini, presidente della Federazione che afferma: “Stiamo valutando i programmi elettorali in vista di un accordo, prossima settimana, che si baserà su tre criteri e priorità: autonomia energetica del Paese; lavoro dei giovani; lavoro familiare delle donne. Le trattative sono ancora aperte, a breve valuteremo chi appoggiare o se non appoggiare nessuno”.
Di priorità assoluta nell’ottica di un accordo politico per la Federcasalinghe è la questione energetica: “Contestiamo fortemente Cingolani e ci auguriamo che nessuno lo riproponga come Ministro perché è inadeguato al suo ruolo e non ha fiducia nel cittadino, come gestore dell’emergenza. Noi casalinghe ci stiamo interessando di impianti fotovoltaici e la complessità delle metodiche che Cingolani sta imponendo è gravissima. Come geologa – comunica Rossi Gasparrini – vorrei denunciarlo per danno alla Nazione. Mi assumo personalmente la responsabilità di quanto ho detto in quanto a causa della sua inefficienza e incapacità, toglieremo temperatura a chi ha bisogno di abitazioni calde come anziani o famiglie con bambini piccoli”.
Sul tavolo anche “la dignità del lavoro rispetto ai contratti a termine, davvero difficoltosi per i giovani; e il lavoro familiare che nove milioni di casalinghe in Italia fanno senza che se ne parli in modo serio”. Chi sono i partiti vostri interlocutori? “Stiamo dialogando con il Pd, Conte ed Italia viva, con cui siamo riusciti a portare avanti alcune leggi. Abbiamo anche qualche rapporto con Forza Italia, anche se da Fi abbiamo ottenuto nel tempo solo parole. Fdi, nonostante la guida della Meloni, preoccupa gran parte delle nostre nove milioni di associate per la fiamma tricolore…Non ci piacerebbe essere governati da Orban e non ci sentiamo garantite sul fronte del collocamento europeo, che deve essere sicuro. Questa è la linea della nostra associazione – conclude – passata da una analisi con le iscritte”. (di Roberta Lanzara)