Beni per circa un milione di euro sono stati sequestrati, questa mattina, dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Bari nei confronti del 66enne Giuseppe Di Cosimo, ritenuto figura di spicco nel panorama criminale del quartiere Madonnella.
Di Cosimo, condannato per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, contrabbando, furto e ricettazione, secondo l’impostazione accusatoria, sarebbe riuscito ad accumulare un ingente patrimonio, mobiliare e immobiliare, in parte reinvestito nel centralissimo Garage Carulli, formalmente intestato alla figlia ma che, di fatto, avrebbe gestito in prima persona.
Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione specializzata in misure di prevenzione del Tribunale di Bari, su proposta della Dda della Procura della Repubblica di Bari. I militari hanno posto al vaglio dell’Autorità Giudiziaria un corposo quadro indiziario in ordine all’illecita provenienza della ricchezza di Giuseppe Di Cosimo, accumulata nel corso di oltre un ventennio e che costituirebbe il compendio dei suoi traffici illeciti.
Il patrimonio sottratto a Di Cosimo e alla sua famiglia sarebbe composto, oltre che dall’autorimessa Carulli, da diversi rapporti finanziari, autoveicoli e da una villa a Torre a Mare che ha un valore stimato di circa 300mila euro: la villa è risultata formalmente intestata a un soggetto che sarebbe stato, in passato, affiliato all’associazione per delinquere capeggiata proprio dal Di Cosimo, deceduto nel 2013. Poi, dopo la morte dell’uomo, era comparso un testamento olografo con il quale l’immobile veniva donato alla figlia del proposto.