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Le violenze dell’invasione continuano. Biden: «Putin è un macellaio»

Proseguono senza sosta i combattimenti in Ucraina. Ieri, 31esimo giorno dall’inizio dell’invasione russa, sono esplose bombe su Chernihiv, mentre gli allarmi antiaerei hanno suonato a Kiev, Zaporizhia, Dnipro e in altre città del Paese. Altre esplosioni sono state avvertite a Leopoli, colpito inoltre il memoriale dell’Olocausto di Drobitsky Yar, alla periferia di Kharkiv. La situazione…

Proseguono senza sosta i combattimenti in Ucraina. Ieri, 31esimo giorno dall’inizio dell’invasione russa, sono esplose bombe su Chernihiv, mentre gli allarmi antiaerei hanno suonato a Kiev, Zaporizhia, Dnipro e in altre città del Paese. Altre esplosioni sono state avvertite a Leopoli, colpito inoltre il memoriale dell’Olocausto di Drobitsky Yar, alla periferia di Kharkiv. La situazione è stata difficile anche a Odessa dove la resistenza ucraina è però riuscita a fermare lo sbarco delle truppe di Mosca.

In un quadro sempre più difficile, è il presidente americano Joe Biden a usare torni forti: «Non sono sicuro che sia cambiata la strategia dei russi» dice riferendosi a quanto detto il giorno prima dal Cremlino, ovvero che l’obiettivo sarebbe solo la regione del Donbass. Poi il capo della Casa Bianca bolla Putin come «un macellaio» dopo l’incontro a Varsavia con due ministri di Kiev. Mentre l’esercito russo avrebbe reclutato 800 combattenti di Hezbollah per prendere parte alle ostilità.
Le parole del presidente americano non sono rimaste senza risposta. Scatenando l’immediata replica di Mosca: «I nuovi insulti di Biden a Putin restringono ulteriormente la finestra di opportunità per ricucire i rapporti tra Russia e Stati Uniti» fa infatti sapere il Cremlino. Parole che mettono a rischio le residue speranze di una soluzione diplomatica.
Mentre il Giappone alza l’allarme, spiegando che le probabilità che la Russia utilizzi armi nucleari «sta diventando più reale». A sostenerlo il premier Fumio Kishida nel corso di una visita a Hiroshima con l’ambasciatore Usa nel Paese, Rahm Emanue. «Gli orrori delle armi nucleari non devono mai ripetersi – aggiunge – Viviamo in tempi senza precedenti in cui la Russia minaccia l’uso di armi nucleari, qualcosa che una volta era impensabile, persino indicibile. La storia di Hiroshima ci insegna che è irragionevole per qualsiasi nazione fare una simile minaccia». Secondo l’Onu, intanto, sono più di 1.100 i civili morti in Ucraina dal 24 febbraio scorso. L’ultimo bilancio registra un totale di 2.858 vittime civili, con 1.104 morti e 1.754 feriti. Tra gli oltre 1.100 civili deceduti nel conflitto ci sono almeno 167 donne, 51 bambini, 15 ragazze e trenta ragazzi.

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